Il Fabio Dietro Fabio’s Room

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* ma non avete mai osato chiedere (per fortuna)

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La manifesta inutilità di questa pagina è, o dovrebbe essere, evidente a chiunque. Stranamente, però, la gente tende spesso a porsi curiose e inutili domande tipo: Ma chissà che faccia ha questo qui? o ancora A che livello di paranoia si arriva per realizzare un sito del genere?. Per saziare la vostra perversa curiosità dovrete accontentarvi della foto qui sotto e di queste poche righe:

Sono nato prima di Google, in un tempo in cui il Muro di Berlino era ancora in piedi. I traumi infantili che mi hanno condotto a uno sfrenato amore nei confronti dell’informatica sono stati originati da uno strettissimo parente che tiene corsi di sistemi e reti. Già dalla tenera età di tre anni questi mi ricordava: 210 byte uguale a un kilobyte uguale a 1024 byte oppure Utilizzando un’espressione regolare POSIX puoi ricercare modelli di stringa in una stringa.

Fortunatamente, grazie alle mille suggestioni ricevute dal mio numeroso parentado e dai miei amici, non ho trascurato l’aspetto umanistico, interessandomi anche di fumetto, musica, chitarra e lingue straniere.

Il mio contatto con il Web è stato molto graduale: dopo aver frequentato, in prima superiore, un corso di Photoshop, ho imparato Flash, HTML e altri programmi dedicati al trattamento delle animazioni e delle immagini. Il mio vero sogno è sempre stato quello di realizzare videogiochi, ma, essendo la tematica alquanto complessa e non esistendo scuole (almeno in Europa) in grado di formare professionisti specifici per il settore, ho sempre ripiegato sulle animazioni e la programmazione.

Il troppo stroppia e quindi, per cercare di disintossicarmi dal computer, i miei genitori hanno pensato bene di spedirmi in un college inglese di Londra per qualche settimana. Teoricamente si sarebbe dovuto trattare di un periodo di studio della lingua inglese ma, grazie ai simpaticissimi compagni incontrati là, si è trasformato in una stupenda vacanza che tutt’ora rimpiango.

A questo primo viaggio all’estero ne sono seguiti molti altri tra i quali è sicuramente da ricordare lo spettacolare soggiorno di un mese a Bonn (Germania), dove, oltre a rinfrescare il mio tedesco, ho incontrato persone da ogni angolo del globo con usanze e culture diverse. Con loro ho vissuto momenti di intenso e reciproco interesse, e sono sempre più convinto, anche in tempi cupi come i nostri, che le differenze siano una ricchezza.

Nonostante i numerosi viaggi, non ho ovviamente abbandonato l’informatica, continuando a studiare programmazione lato server in PHP e lato client in JavaScript. Per questo motivo il mio destino di Ingegnere Informatico era già stato deciso in terza superiore. La permanenza al Politecnico di Milano è stata tutt’altro che gradevole (professori in genere per nulla stimolanti e spesso anche impreparati) ma fortunatamente sono riuscito ad aggiudicarmi un anno di Erasmus a Linz (Austria). Mi sono divertito come un matto, riuscendo anche a passare tutti gli esami, perfezionare il mio inglese e migliorare il mio tedesco.

Completata nei tre anni la laurea di primo livello, per nulla intenzionato a ritornare al Politecnico, sono riuscito a vincere una borsa di studio europea per una doppia laurea specialistica in Informatica all’università di Trento e a quella di Aachen (Germania). Sebbene la qualità didattica nella capitale trentina fosse di poco superiore a quella del Politecnico, l’esperienza si è dimostrata positiva grazie alle fantastiche persone con cui ho condiviso le mie giornate nello Studentato San Bartolameo. Al contrario, ad Aachen la vita sociale ha lasciato molto a desiderare ma ho trovato invece un ambiente accademico molto stimolante, tanto da essere una delle poche persone che conosca ad essersi divertito durante la stesura della Tesi Magistrale.

A lungo indeciso se continuare con un dottorato ad Aachen o entrare nel mondo del lavoro, ho accettato infine una lusinghiera offerta nella bellissima cittadina di Innsbruck dove ho lavorato per cinque anni come ingegnere del software per conto della Swarovski AG. In questo periodo, preoccupato dal rafforzarsi di un becero sentimento anti-europeista, ho cominciato a scrivere Lungo il Danubio, un romanzo distopico ambientato in un’Europa del futuro nuovamente divisa.

In seguito alla Brexit, una sciagurata scelta che porterà solo danni a entrambi i contendenti, ho deciso che fosse il caso di capire cosa non funziona in Europa; mi sono licenziato e ho accettato un praticantato alla Commissione Europea a Bruxelles, cercando di portare il mio positivo contributo a questo ambizioso progetto. Vivo in Belgio ormai da più di un anno e lavoro come consulente nel settore dell’Ottimizzazione per Motori di Ricerca (SEO).