Inghilterra, England

Inghilterra, England
L'Inghilterra non è certo un paese esotico ma ha da sempre esercitato su di me un fascino particolare, essendo la nazione dove è ambientato Il Marchio Giallo, uno dei miei fumetti preferiti. Tra le tavole di questo capolavoro ho ascoltato per la prima volta i rintocchi del Big Ben, ho camminato con le sentinelle lungo le mura della Torre di Londra e apprezzato la quiete della lussuosa zona di Park Lane. Non a caso, Londra è stata la destinazione del mio primo viaggio senza genitori, una vacanza-studio compiuta all'età di quindici anni, della quale, fatta eccezione per le divertentissime serate trascorse con gli amici del campus, non ricordo molto. Dovrò aspettare il 2012 per rimettere piede, in grande stile, in the Land of Hope and Glory.
King's College Chapel e il fiume CamKing's College Chapel e il fiume Cam
La scusa del viaggio mi viene offerta da un errore di sessione del sito di Ryanair e da due amici, Barbara e Daniel, che da tempo mi ripromettevo di andare a trovare. La prima, conosciuta durante il mio Erasmus a Linz, è originaria della Slovenia ma studia a Winchester; il secondo, conosciuto a Bonn durante la Doppia Laurea, è tedesco e studia a Edinburgo, in Scozia. L'idea era quella di atterrare a Londra, raggiungere in treno prima Winchester e poi Edinburgo, e da lì ritornare sul continente. Purtroppo, confrontando i prezzi dei voli da due tab diverse dello stesso browser, finisco per comprare erroneamente andata e ritorno da London Stansted. Per organizzare un viaggio più interessante ed intenso cerco sempre di non fare due volte la stessa strada e sono quindi costretto a inventarmi un itinerario che cominci e finisca a London Stansted, compiendo un giro completo dell'isola nel tempo record di otto notti. Il destino sembra arridere al mio progetto: se comprati in anticipo, i biglietti delle ferrovie inglesi offrono tariffe accettabili e una buona copertura geografica; scopro inoltre che Jennifer, un'altra mia amica e grande viaggiatrice, si troverà a Londra in quel periodo; lo stesso vale per Luca, un amico trentino che ha da poco cominciato il dottorato a Edinburgo. Certo di non sentirmi solo sull'isola, incomincio rincuorato a preparare il piano di viaggio.
Cambridge al TramontoCambridge al Tramonto
Atterro a London-Stansted, tra pioggia e raffiche di vento, il 22 Giugno 2012. Con l'aiuto di Francesca, una simpatica ragazza italiana conosciuta sull'aereo, mi dirigo verso la stazione sotterranea e prendo il primo treno per Cambridge. All'arrivo in stazione scopro che, per motivi di sicurezza è necessario conservare il biglietto al fine di superare i tornelli di uscita; altrimenti si è costretti a spiegare all'ufficiale di guardia che non si è terroristi ma semplici turisti ai quali questa usanza risulta insolita e sconosciuta. Il mio lessico inglese si arricchisce inoltre con il verbo fraseologico 'call at' che significa 'fare fermata' ('stop' è usato solo per i capolinea).
La Cattedrale di ElyLa Cattedrale di Ely
Ho un paio d'ore da trascorrere in una delle più famose città universitarie del mondo e il maltempo non facilita affatto il mio compito di turista. Il traffico paralizza Regent Street: è venerdì pomeriggio e gli studenti tornano a casa. L'idea di raggiungere l'università in bus è improponibile e così mi incammino verso il centro, sprezzante della pioggia sempre più intensa. Raggiungo la Cappella del King's College ma la furia degli elementi mi costringe a rimandare alla mia prossima visita la camminata nei Backs, la zona compresa tra il fiume Cam e i diversi college dell'Università di Cambridge. Decido di aspettare che spiova sotto un portico. Fortunatamente il clima è molto variabile e ogni tanto il sole fa capolino da dietro le nubi permettendomi di scattare qualche foto interessante. Continuo rapido verso Peterhouse, il più antico college della città, indugiando nel chiostro e tra le bellissime corti del giardino.
Council House, edificata nel 1929Council House, edificata nel 1929
La prossima meta del mio viaggio è Ely, dove ho settanta minuti di cambio prima del treno per Nottingham. Fortunatamente la piccola cittadina offre una grande attrazione: la suggestiva Cattedrale della Santa e Indivisibile Trinità, risalente al dodicesimo Secolo, da sempre cara all'immaginario inglese, tanto da comparire addirittura nella copertina dell'album dei Pink Floyd 'The Division Bell'. Il tempo è migliorato nettamente e posso godermi una tranquilla passeggiata nel bellissimo parco che costeggia l'architettura. Tra gli abitanti celebri della città spicca il politico e combattente Oliwer Cromwell (1599 - 1658), figura chiave della storia inglese e europea. Raggiungo Nottingham che è già buio e forse per questo la città mi appare fredda e poco accogliente. Attraverso il ponte sul fiume Trent cercando di orientarmi tra le piccole stradine del centro. Con un colpo di fortuna riesco a trovare un ostello dalle parti di Clarendon Street e, vinto dalla stanchezza, rinuncio all'idea di visitare il centro.
Il pub Ye Olde Trip To JerusalemIl pub Ye Olde Trip To Jerusalem
La mattina successiva, rigenerato da un buon sonno, effettuo il giro rimandato in precedenza. L'attrazione principale della città è, ovviamente, il Castello di Nottingham, reso celebre dalla versione di Robin Hood della Walt Disney. Purtroppo ben poco rimane della costruzione medioevale, andata distrutta durante la guerra civile inglese del Diciassettesimo Secolo. Nonostante questo, il museo e la pinacoteca ospitati nelle sale della villa che ha preso il posto della fortezza meritano di sicuro una visita. Nelle vicinanze del castello è presente anche un'altra attrazione: il pub 'Ye Olde Trip To Jerusalem', uno tra i più antichi del paese. Ben noto per la serie di sotteranei e gallerie che lo attraversano, questo piccolo pub ha molte storie da raccontare. La mia preferita è quella del 'Galeone Stregato', un piccolo modellino di nave che non viene spolverato da oltre cinquant'anni a causa di un'antica superstizione. Dopo una breve pausa proseguo verso il centro, raggiungendo la piazza del mercato e il Municipio (Council House), un imponente edificio neo-barocco alto circa sessanta metri. Dal suo balcone numerose personalità politiche e dello spettacolo si sono affacciate a salutare la folla, non ultima, come scoprirò in breve, la Regina Elisabetta, in occasione del suo Giubileo di Diamante (60 anni di regno).
Lace MarketLace Market
Allontanandomi dal centro per raggiungere la stazione, attraverso Lace Market, quartiere storico di Nottingham, noto per le molte fabbriche dedite alla lavorazione dei tessuti costruite durante la Rivoluzione Industriale. Purtroppo il tempo a disposizione è limitato e non riesco a visitare Wollaton Hall, una bellissima villa barocca usata come set della Wayne Manor in 'Batman: The Dark Knight Rises'. Il viaggio in treno fino a York, con cambio a Sheffield, lo passo in compagnia di Helen, una ragazza originaria di Leeds che, scioccata dalla mia ignoranza sulla genealogia della Famiglia Reale inglese, si sente in dovere di aggiornarmi sugli ultimi pettegolezzi (resto sinceramente sorpreso nello scoprire che Lady Diana era la moglie dell'incartapecorito Principe Carlo). Alla stazione di York ho la conferma di quanto già notato il giorno precedente: le misure di sicurezza sfiorano la paranoia. Telecamere e guardie dappertutto, i cestini dei rifiuti sono stati rimossi e non esistono gli armadietti per depositare i bagagli. É chiaro che gli attentati di Londra del 7 Luglio 2005 hanno lasciato il loro segno nella vita quotidiana inglese. Desideroso di liberarmi del mio bagaglio, raggiungo lo sportello del noleggio auto della Hertz.
York, The MinsterYork, The Minster
'Posso depositare qui il bagaglio?' 'Costa 7,50£' (10€) (con un sorriso forzato) 'D'accordo' (tra me: 'Affamatori!') 'Chi ha preparato la valigia?' 'Io.' 'Qualcuno può aver modificato il contenuto della valigia di nascosto?' (sorpreso dalla domanda) 'No' 'Per favore apra la valigia.' (sbuffando)'Ecco.' 'É un computer quello?' 'Sì' 'Per favore, lo accenda e faccia partire il sistema operativo.' 'Sa cosa, ho cambiato idea, la valigia la porto con me.' E cosi mi incammino verso il centro di York con la mia fida e indomita valigia, già compagna di molti altri viaggi. Appena uscito dalla stazione vedo, in lontananza, 'The Minster', una delle cattedrali gotiche più grandi d'Europa, che si staglia possente davanti a un cielo sempre più carico di nuvole. Mi incammino in quella direzione, attraversando il ponte sul fiume Ouse. L'acqua è molto alta e le stradine vicino alla riva sono completamente sommerse. In un quarto d'ora raggiungo la Cattedrale e mi perdo nei suoi incredibili dettagli. Le guglie, i portali, le vetrate, l'organo e le sculture sono tutte di una bellezza indescrivibile, prova indelebile dell'eterna ricerca di perfezione che da sempre impegna gli artisti di ogni epoca.
York, Clifford TowerYork, Clifford Tower
Ma la città ha molte altre attrazioni da offrire e, deciso ad ignorare gli intermittenti scrosci di pioggia, continuo il mio giro. La valigia è decisamente di ingombro ma fortunatamente trovo un ristorante italiano il cui proprietario, dopo avermi domandato se non contenga una bomba, accetta di custodirla per qualche ora. Alleggerito, mi perdo tra le stradine di York (anche note come Snickelways) e raggiungo The Shambels, forse la strada più caratteristica della città, dove un tempo i macellai erano soliti vendere carne. Poco lontano, una teca commemora il martirio di Santa Margherita Clitherow, che abitava in quella via, barbaramente uccisa in seguito alle persecuzioni di Elisabetta I nel 1586. Tornando verso Sud raggiungo Clifford's Tower, la torre più alta dell'ormai scomparso castello di York.
Micklegate Bar in un dipinto d'epocaMicklegate Bar in un dipinto d'epoca
Siccome ho ancora un'ora prima del treno successivo decido di costeggiare, dove possibile, il fiume, per raggiungere la St. Peter School, una delle più antiche d'Inghilterra. Tra i suoi studenti spiccano tra gli altri Guy Fawkes e John Wright, i due celebri cospiratori della congiura delle polveri del 5 Novembre 1605. Torno verso la stazione camminando sulle splendide mura di York. Con una breve deviazione raggiungo Micklegate Bar, nella parte Sud della città, ingresso principale durante le cerimonie ufficiali. A causa della sua importanza nella vita cittadina, su questa torre venivano anche esposte le teste dei decapitati, tra le quali la più celebre è certamente quella di Riccardo Plantageneto, Terzo Duca di York, sconfitto dalle armate dei Lancaster durante la Guerra delle Due Rose. Stanco ma soddisfatto salgo sul treno per Newcastle-Upon-Tyne e, accasciandomi su uno scomodo sedile, mi godo un'ora e mezza di meritato riposo.
I ponti sul fiume TyneI ponti sul fiume Tyne
Arrivo nella più grande città del Nord-Est Inghilterra nel tardo pomeriggio. Ci rimarrò giusto il tempo di sgranchirmi le gambe prima di raggiungere, con l'ultimo treno della giornata, la Scozia. Dopo aver visitato York non si può dire che Newcastle sia una bella città ma, vista la sua importanza storica ed economica, offre comunque diversi punti di interesse. Primo tra tutti il massiccio castello che dà il nome alla città, edificato dai normanni sul finire del Dodicesimo Secolo e modificato interamente sotto il regno di Enrico II. Dalle sue mura, durante la Guerra Civile inglese, il sindaco lealista di Newcastle cercò invano di resistere ad un lungo assedio delle truppe scozzesi arrivate in supporto delle Teste Rotonde.
La Rocca di NewcastleLa Rocca di Newcastle
Poco lontano svetta la Cattedrale di San Nicola con le sue caratteristiche guglie, usata come punto di riferimento dalle navi che discendevano il fiume Tyne. Camminando tra le strette vie del centro, piene di fabbriche vecchie e nuove, si intuisce il passato industriale della città: arricchita dal commercio della lana e poi del carbone (tanto che la frase 'Portare il carbone a Newcastle' è sinonimo di 'fare una cosa inutile'), la metropoli diventa uno dei più grandi centri di costruzioni navali del mondo. La sua prosperità verrà arrestata solo dalla Grande Crisi del 1929. Uscito dalla stazione attraverso l'impressionante Tyne Bridge, sul quale spiccano i Cerchi Olimpici (Londra ospiterà infatti nel giro di un mese i Giochi del 2012). Ritorno poi verso il centro e, giunto nel quartiere centrale di Grainger Town, cammino pigramente dalla Piazza del Mercato fino al Monumento a Charles Grey, primo ministro del Regno Unito e ispiratore della riforma elettorale del 1832. Intanto, rivolte verso un maxi-schermo poco lontano, un centinaio di tifosi seguono con poco interesse la partita Spagna-Francia degli Europei.
Newcastle, Grainger TownNewcastle, Grainger Town
Il sole sta ormai tramontando ed è ora di tornare in stazione per l'ultimo viaggio del giorno. Mi lascio cullare dal lento dondolio del treno per Edinburgo, mentre attraverso l'antico confine delineato dal Vallo di Adriano; scorci di colline, laghi e mare si inseguono senza sosta dal finestrino. Rimarrò in Scozia per tre notti, ma dedicherò a questo viaggio una pagina a parte, al fine di mantenere la narrazione divisa a secondo del paese in cui mi trovo.
Newcastle, la Cattedrale di San NicolaNewcastle, la Cattedrale di San Nicola
Rientro in Inghilterra tre giorni dopo con il treno da Edinburgo a Penrith, Cumbria, accompagnato dal mio amico Daniel, col quale ho deciso di tentare la fortuna e visitare, sprezzante delle condizioni atmosferiche, il Lake District, una delle riserve naturali più belle del paese. Arrivati in stazione, invece di raggiungere il lago più vicino con il bus (come avevamo inizialmente pianificato) decidiamo, rasserenati da un pallido sole che fa timidamente capolino da dietro le nuvole, di noleggiare due bici elettriche. É la prima volta che provo un simile mezzo di trasporto e devo ammettere che la sua praticità è innegabile: una batteria aggiuntiva, che viene ricaricata mentre si pedala normalmente, fornisce, quando attivata da un 'bottoncino rosso' molto simile a quello della macchina dei Men in Black, un'ulteriore e duratura spinta. Su queste bici le salite non sono più un problema e in piano si raggiungono senza fatica i 30-35 chilometri all'ora.
Rose selvatiche sul sentiero per Pooley BridgeRose selvatiche a Pooley Bridge
Apprendisti centauri, attraversiamo il fiume Eamont e ci avviamo verso Pooley Bridge, una piccola cittadina situata all'estremità Nord del Lago Ullswater. Dieci minuti dopo la nostra partenza il sole decide di arrendersi e scompare nuovamente, inghiottito da grigi nuvoloni. Nonostante l'atmosfera da fine del mondo e la pioggerella che comincia a cadere sempre più copiosa, si riesce lo stesso ad apprezzare la bellezza del panorama. Verdi colline (l'acqua qui non manca di certo) e dolci pendii si susseguono attraversati ogni tanto da qualche stradina di campagna. Fattorie, piccole chiese e lo sporadico passaggio di un'auto sono i soli testimoni della presenza dell'uomo.
Nonostante il clima avverso la zona del Lake District offre panorami mozzafiatoNonostante il clima avverso la zona del Lake District offre panorami mozzafiato
Giunti a Pooley Bridge, la pioggerella si è ormai trasformata in un temporale; la mia determinazione viene meno e riesco a convincere Daniel, perfettamente a suo agio essendo abituato all'inclemente clima di Aachen, a fermarci in un bar e attendere che spiova. Nel giro di mezz'ora la pioggia è diminuita e inforchiamo nuovamente le bici, decisi a costeggiare parte del lago fino alla località dal bizzarro nome di Howtown. Un piccolo porticciolo, delimitato da una bellissima mulattiera, ci lascia immaginare quanto attraente possa essere questa zona con il sole.
Il Lake District in un giorno di soleIl Lake District in un giorno di sole
Torniamo verso Penrith per una nuova strada e, in un'atmosfera davvero spettrale, visitiamo l'antica Chiesa di San Michele, risalente al XII Secolo. Restituite le bici, camminiamo tra le rovine del Castello di Penrith, e ci concediamo infine un ottimo hamburger in un pub del centro. Mentre il mio amico torna ad Edinburgo, io proseguo verso Manchester. É ormai sera quando raggiungo la stazione di Manchester Piccadilly. Non piove ma le nuvole coprono interamente il cielo. Troppo stanco per fare un giro per la città, cerco di orientarmi al fine di raggiungere Withington, il quartiere dove abita Eveline, una couchsurfer polacca che ha gentilmente accettato di ospitarmi per una notte.
Il Municipio di ManchesterIl Municipio di Manchester
I dintorni della casa di Eveline sono molto tranquilli e camminiamo rilassati verso il Red Lion Pub, un locale storico risalente al XVII Secolo. Al suo interno sono conservate foto d'epoca, pagine di libri antichi e diversi strumenti musicali. Passimo così una rilassante serata, discutendo degli argomenti più diversi. L'indomani di buon'ora mi dirigo nuovamente verso il centro, deciso a fare un giro della città prima di raggiungere Liverpool. Purtroppo, sarà per il cielo grigio o per il poco tempo a disposizione, devo dire che Manchester risulta alquanto deludente come meta turistica. Forse, come mi diceva Eveline la sera prima, bisogna viverci per qualche mese prima di poterne apprezzare la bellezza.
I Canali di ManchesterI Canali di Manchester
L'edificio più interessante è probabilmente il Municipio, le cui sembianze ricordano vagamente quelle del Parlamento inglese. L'atmosfera dei Giardini Piccadilly, di per se molto gradevole, viene rovinata dal continuo passaggio di taxi, tram e bus (la piazza è infatti il punto di raccordo di molte linee del trasporto pubblico); perfino la statua della Regina Vittoria risulta sgradevole, simile a una grossa rana con un occhio socchiuso. Interessante è certamente la zona dei canali, dove si respira ancora un'aria da Rivoluzione Industriale. L'importanza storica di quest'area per la città è fondamentale: sul finire del 1800, infatti, si cominciò la realizzazione del Manchester Ship Canal, un canale artificiale di circa sessanta chilometri che unisce il fiume Irwell all'estuario del fiume Mersey. Questa immensa opera permise a Manchester di diventare una delle principali città portuali del paese, rivaleggiando con la vicina (e poco amata) Liverpool.
Liverpool vista da Albert DockLiverpool vista da Albert Dock
Stufo di vagare alla ricerca di qualche scorcio interessante, mi incammino verso la stazione. L'ora di treno che separa Manchester da Liverpool passa senza particolari avvinementi, eccezion fatta per il tempo atmosferico che sembra migliorare nettamente. Una lieve brezza di mare e un cielo azzurro, attraversato ogni tanto da qualche soffice nuvola bianca, mi danno il benvenuto nella città dei Beatles. L'atmosfera è completamente diversa da Manchester: appena uscito dalla stazione di Lime Street, già di per se interessante, vengo attratto dall'architettura neoclassica di St George's Hall. Questa immensa costruzione, nelle cui sale si tengono processi e concerti, è tutto un brulicare di scale, statue e colonne. I cancelli dell'ingresso principale sono decorati dalle scritte SPQL, abbreviazione di 'Senate and the People of Liverpool'.
Le Tre Grazie di LiverpoolLe Tre Grazie di Liverpool
Girando intorno all'edificio raggiungo i curatissimi Giardini di St John e continuo lungo William Brown Street, domandandomi come mai la città si chiami Liverpool (letteralmente 'piscina di fegati'). Una rapida controllatina al dizionario etimologico ci svela che il toponimo viene derivato dall'antico 'Liuerpul' che significa pozza dall'acqua fangosa. Continuo lungo Victoria Street, raggiungendo il famoso 'Cavern Club', il locale, ormai quasi interamente ricostruito, dove il 9 Febbraio 1961 i Beatles fecero la loro prima apparizione. Raggiungo quindi il Municipio di Liverpool e da lì proseguo verso il fiume Mersey.
Albert DockAlbert Dock
In breve arrivo a Pier Head, la zona pedonale che costeggia il fiume. Da qui si gode una vista perfetta delle Tre Grazie, l'insieme degli edifici più conosciuti di Liverpool. Il mio preferito è indubbianente il Royal Liver Building, costruito nel 1911 come sede centrale di una compagnia di assicurazioni. Sulla sommità delle sue due torri si trovano le statue del Liver Bird, simbolo della città. Poco distante, in Piazza San Nicola, è situato invece il Monumento agli Eroi della Sala Macchine del Titanic, dedicato ai 244 ingegneri che persero la vità nel famoso naufragio. Sebbene la nave fosse salpata da Southampton è ben noto che appartenesse alla compagnia White Star Line, fondata a Liverpool nel 1840. Un vento forte comincia a soffiare e in pochi minuti il cielo si oscura nuovamente. Decido di affrettare il passo e raggiungere il famoso Albert Dock, situato poco lontano. Questo porto, inaugurato nel 1846, è stato costruito interamente in ferro, mattoni e pietra, al fine di proteggerlo da eventuali incendi.
La Cattedrale Anglicana di LiverpoolLa Cattedrale Anglicana di Liverpool
In lontananza appare la sagoma della cattedrale Anglicana di Liverpool, seconda chiesa più grande del mondo (dopo quella di San Pietro a Roma). Decido di raggiungerlo, incurante del male ai piedi. Nonostante l'apparenza, l'edificio è stato costruito nel Ventesimo Secolo in stile neo-gotico. La struttura sembra emanare un potere malvagio, ricordando in qualche modo la cupa atmosfera della Cattedrale di Colonia. Il tempo fugge e rischio di perdere il treno per Londra. Mi affretto quindi sulla strada del ritorno attraversando la zona commerciale di St. John. In Williamson Square, ormai scongiurato il pericolo di un ritardo, mi fermo per un attimo a riprendere fiato. L'architettura della piazza è molto gradevole: bancarelle e negozi ai lati, al centro una fontana con venti getti d'acqua e sullo sfondo domina il teatro Liverpool Playhouse, alle cui spalle si erge la Torre Radio della città.
Liver Playhouse e la Torre RadioLiver Playhouse e la Torre Radio
Il tragitto di tre ore verso la capitale inglese passa lentamente e arrivo alla stazione di London Euston che è ormai pomeriggio inoltrato. Il piano prevede un incontro con la mia amica Jennifer verso le otto e questo mi lascia circa due ore di tempo per visitare la zona compresa tra Regent's Park e King's Cross. L'immensità di Londra, paragonata alle altre città da me visitate, mi stordisce appena scendo dal treno: ogni strada è un brulicare di persone, di usanze e provenienze diverse, le distanze sono immense, la gente di fretta; macchine e bus si inseguono lenti, il rombo del traffico è un sottofondo sempre presente. Da milanese mi trovo in qualche modo a mio agio in mezzo a tanta confusione, ma è chiaro che il pur industrializzato capoluogo meneghino non regge il paragone con la complessità della capitale inglese. Mi incammino incerto verso Regent's Park, sede del prestigioso London Zoo, il giardino zoologico più antico del mondo, inaugurato nel 1828. I prati curati, le elaborate aiuole e i piccoli sentieri che attraversano il parco regalano ai londinesi un attimo di tregua dal caos cittadino. Continuando lungo Chester Road giungo nell'Inner Circle che ospita i Queen Mary's Gardens, famosi per la loro collezione di ben oltre 12000 rose.
La fermata metro di Baker's StreetLa fermata metro di Baker's Street
Ritorno quindi verso Sud lungo York Bridge per sbucare infine nella famosa Baker Street, residenza del celebre investigatore Sherlock Holmes, scaturito sul finire del 1800 dalla fantasia dello scrittore Arthur Conan Doyle. Curiosamente, il numero 221, che non esisteva all'epoca della stesura dei racconti, venne aggiunto nel 1930 in seguito all'allungamento della strada. Non a caso, poco lontano, al numero 239, è allestito lo Sherlock Holmes Museum che, grazie a una speciale autorizzazione della Royal Mail, riceve tutte le lettere inviate al numero 221B.
The St. Pancras Renaissance London HotelThe St. Pancras Renaissance London Hotel
In Baker Street venne anche aperto per la prima volta il famoso museo di cere della scultrice francese Anna Maria Grosholtz, meglio nota come Madame Tussaud. L'attuale sede del museo si trova poco lontano, in Marylebone Road. Proseguendo su questa strada risalgo Euston Road, raggiungendo la stazione ferroviaria di St Pancras, dalla quale partono i treni diretti verso il Tunnel della Manica. Sul piazzale della stazione si affaccia anche il St. Pancras Renaissance London Hotel, la cui caratteristica architettura, in stile vittoriano, risale alla fine del 1800. Poco distante si trova King's Cross, un'altra importante stazione londinese, molto cara ai fan di Harry Potter, visto che nel mondo immaginario creato da J. K. Rowling i treni per la magica scuola di Hogwarts partono proprio da questa stazione. I miei occhi di babbano non riescono a individuare nessuna piattaforma tra i binari nove e dieci, ma sulla parete adiacente si può vedere la scultura di un carrello prossimo a scomparire verso chissà quale mondo incantato.
Buckingham PalaceBuckingham Palace
Leggermente in ritardo, cammino il più in fretta possibile verso il luogo dell'appuntamento. Una sorridente Jennifer mi aspetta dalle parti di Tottenham Court Road; è l'ora di cena e, dirigendoci verso un locale famoso per i suoi hamburger, ci aggiorniamo sulle nostre vite. Impegnata in diversi progetti che l'hanno vista attraversare negli ultimi mesi il Sudan, il Pakistan e gli Stati Uniti, Jennifer lavora ora dalle parti di Palace Street, vicinissima a Buckingam Palace e non troppo distante da Victoria Station, il più grande bus terminal della città, dal quale partirò l'indomani alla volta di Winchester. Racconto a Jennifer i miei piani di viaggio e ricevo informazioni importanti su come muovermi con i mezzi pubblici in città. TFL, l'agenzia di transporti di Londra, ha infatti recentemente introdotto la Oyster Card, una comoda carta magnetica ricaricabile che permette di utilizzare bus, metro e treni locali. Passiamo quel che resta della serata a discutere il mio itinerario davanti a un buon the e a una gigantesca mappa di Londra.
London Eye, Parliament Square, il Big Ben e l'Abbazia di WestminsterLondon Eye, Parliament Square, il Big Ben e l'Abbazia di Westminster
Verso le nove del giorno seguente, dopo aver depositato la valigianell'ufficio di Jennifer, sono già a Buckingam Palace, la residenza ufficiale della monarchia inglese. Non starò a descrivere la maestosità dell'edificio, risalente al 1700, ma mi affiderò semplicemente all'immagine riportata poco sopra. Costeggiando St. James Park raggiungo Parliament Square, una delle zone più densamente popolate di monumenti della città.
La tomba di Sir Isaac Newton con l'iscrizione:'Mortals rejoice that there has existed suchand so great an ornament of the human race!'La tomba di Sir Isaac Newton con l'iscrizione: 'Mortals rejoice that there has existed such and so great an ornament of the human race!'
Tra questi spiccano il Palazzo di Westminster, sede del Parlamento inglese, la statua di Sir Winston Churchill, due volte primo ministro d'Inghilterra, e, poco lontano, Downing Street dove al numero 10 risiede il premier britannico. Attraverso Westminster Bridge per godere della vista completa sul Parlamento e sulla Torre di Elisabetta, anche nota come Big Ben, che è in realtà il nome della sua campana più pesante. Mi muovo verso Sud raggiungendo L'Abbazia di Westminster che, data la sua particolare bellezza ed importanza storica, meriterebbe una pagina a parte. La chiesa è infatti usata da secoli per la cerimonia di incoronazione dei reali britannici, nonchè per i matrimoni più illustri; tra le sue mura sono ospitati cimeli di inestimabile valore come la Sedia di Re Edoardo, sulla quale siede il futuro sovrano al momento dell'incoronazione. Ma la vera attrazione è rappresentata per me dalla tomba di Sir Isaac Newton, uno dei più grandi fisici e matematici della Storia.
Trafalgar SquareTrafalgar Square
Ritirono sui miei passi verso Charing Cross e Trafalgar Square. Come è noto, questa piazza prende il nome da Cabo Trafalgar, nei pressi di Cádiz, Andalusia, dove il 21 Ottobre 1805 ebbe luogo l'omonima battaglia navale tra la marina franco-spagnola, agli ordini di Pierre-Charles Villeneuve, e quella britannica, comandata dall'ammiraglio Horatio Nelson. A quest'ultimo, ferito a morte nonostante la schiacciante vittoria riportata dalle sue navi, è dedicata la colonna che domina la piazza.
Piccadilly Circus ne Il Marchio GialloPiccadilly Circus ne Il Marchio Giallo
La prossima meta imperdibile è Piccadilly Circus, forse una delle piazze più note di Londra. Per me il suo fascino risiede principalmente nell'emblematica Fontana di Shaftesbury, ritratta in una delle vignette del Marchio Giallo. Dieci minuti di metro e raggiungo l'immensa Cattedrale di San Paolo, consacrata nel 1708, considerata uno dei simboli più rappresentativi della città. L'importanza di questo monumento nella storia londinese risale al 29 Dicembre 1940 quando la struttura resistette ad un feroce attacco aereo, incurante delle centinaia di bombe sganciate dalla Luftwaffe della Germania nazista. Il mio giro continua verso Blackfriars Bridge, luogo connesso, tramite l'omicidio del banchiere Calvi, ai più intricati misteri italiani; raggiungo quindi la Torre di Londra, dove sono custoditi i Gioielli della Corona Inglese, e infine attraverso il bellissimo Tower Bridge dirigendomi verso la fermata di London Bridge.
The Tower of LondonThe Tower of London
Da qui, con un comodo treno, arrivo all'osservatorio astronomico di Greenwich. Com'è ben noto, in questa località si trova l'omonimo meridiano, che divide l'emisfero Est da quello Ovest. Dal 1884 questo riferimento è usato a livello internazionale come primomeridiano (sebbene la Francia abbia continuato ad usare il Meridiano di Parigi per quasi mezzo secolo). Ma il piccolo distretto di Greenwich ha molto altro da offrire: il bellissimo parco di Greenwich, il Collegio Navale e addirittura il Cutty Sark, uno dei più veloci velieri mai costruiti, impiegato per il commercio del te e della lana prima dell'utilizzo delle navi a vapore. Ho ancora un paio d'ora prima del bus per Winchester e, stanco della folla dei turisti, decido di raggiungere la Battersea Power Station, una meta sicuramente meno conosciuta, situata al lato opposto della città. Si tratta di un'immensa centrale termoelettrica costruita negli anni trenta e dismessa sul finire degli anni ottanta.
La Battersea Power Station di LondraLa Battersea Power Station di Londra
É una costruzione molto cara agli amanti dei Pink Floyd; essa compare infatti nella copertina dell'album Animals (1977) e proprio da lì venne lanciato per la prima volta Algie, il gigantesco maiale gonfiabile usato dalla band in molti dei loro concerti. Non c'è modo di raggiungere la struttura con i mezzi pubblici e decido quindi di scendere alla fermata metro di Pimlico e da lì camminare lungo il Tamigi. Giunto nelle vicinanze della Battersea, domando a un passante se può farmi una foto. Questo mi chiede stupito: 'Sei sicuro di volere una foto con quella roba come sfondo?'. Divertito dall'insolita meta appena visitata ritorno verso Buckingham Palace, recupero la mia valigia e mi dirigo alla stazione bus di Victoria. Da lì, in poco più di un'ora, raggiungo la cittadina di Winchester, capitale d'Inghilterra fino al 1066. Barbara, la mia amica slovena, mi dà il benvenuto e mi guida tra le principali attrazioni della città.
La Cattedrale di WinchesterLa Cattedrale di Winchester
Visitiamo così l'impressionante Cattedrale di Winchester, risalente al XII Secolo. Un insolito busto di un uomo baffuto con in mano un casco da immersioni commemora il sommozzatore William Walker, grazie al quale fu possibile salvare la cattedrale dallo sprofondamento nella torbiera sulla quale era stata edificata. Continuiamo il nostro giro verso la piazza del mercato dove è situata la City Cross, un monumento molto caro agli abitanti della città che raffigura la Madonna e altri santi. Ci concediamo quindi una pausa in un pub, guardando divertiti la partita Italia-Germania (che finirà 2-0). Trascorriamo così una serata tranquilla inseguendo i ricordi dei nostri giorni di studenti Erasmus e aggiornandoci sui nostri comuni amici. L'indomani, incurante del cielo che non promette niente di buono, continuo il mio viaggio in treno verso Salisbury, un tempo nota come New Sarum. Il vento sempre più forte e le meravigliose architetture della città mi convincono a rimandare la visita all'omonima piana, e all'annesso sito archeologico di Stonehenge.
Stonehenge è situata nella Piana di Salisbury che dista circa sette chilometri dall'omonima cittàStonehenge è situata nella Piana di Salisbury che dista circa sette chilometri dall'omonima città
Posso così dedicare una maggiore attenzione alla magnifica Cattedrale di Salisbury, risalente al 1200, i cui spazi interni ed esterni sono di indescrivibile bellezza. Nella sala ottagonale denominata Chapter House è anche custodita una delle quattro copie originali della Magna Carta Libertatum, famoso documento redatto nel 1215 per regolare il rapporto tra sovrano e cittadini liberi. L'intera cattedrale è gestita da un attento gruppo di volontari molto appassionati ed è visitabile in cambio di un'offerta libera.
La Cattedrale di SalisburyLa Cattedrale di Salisbury
Nel primo pomeriggio compio ancora un breve tragitto in treno raggiungendo la bellissima città di Bath che, come indica il nome, è sede di famosi bagni termali. Elaborate architetture si ergono praticamente da ogni strada e sarebbe impossibile descriverle tutte. Degna di nota è certamente l'Abbazia di Pietro e Paolo, edificata nel decimo secolo e ricostruita diverse volte nei secoli a venire. Le sculture esterne sono molto particolareggiate e a tratti quasi scherzose (è questo il caso della raffigurazione degli angeli che si arrampicano sulla Scala di Giacobbe). All'interno si possono ammirare delle magnifiche vetrate e il tipico soffitto a ventaglio. Ma l'edificio più caratteristico della città è senza dubbio Royal Crescent, una strada sulla quale si affacciano trenta abitazioni a schiera disposte lungo una mezzaluna. La struttura, realizzata da John Wood il Giovane tra il 1767 e il 1774, ha accolto nei secoli diverse personalità e si è meritata l'appellativo di 'Royal' dopo aver ospitato il Principe Federico Augusto di Hannover. Particolarmente interessante è il contrasto tra l'omogenea e curata architettura della parte frontale dell'edificio, affacciata sui Giardini Vittoria, e quella più trascurata, visibile solo da una strada posteriore.
Royal Crescent a Bath vista da una mongolfieraRoyal Crescent a Bath vista da una mongolfiera
Poco lontano si trova un'altro edificio simile, il Circus di Bath, edificato però a forma di anello. Ritorno verso il Fiume Avon passando davanti agli imponenti ingressi dei bagni termali. Soddisfatto della visita e dalla giornata, risultata molto più serena di quanto previsto, prendo l'ultimo treno della mia vacanza e ritorno a Londra. Pernotterò da un'amica che vive dalle parti di East Acton, un quartiere multietnico della periferia ovest della città. La stanchezza mi impedisce di visitare la zona di Notting Hill, distante appena un paio di fermate di metro. La mia vacanza si è quasi conclusa e riparto l'indomani verso il continente. I bei momenti vissuti in Inghilterra si susseguono nella mia memoria mentre sorvolo la Manica.