Guccini (1983)
Argentina
Francesco Guccini
Argentina
Testo
Testo
Il treno, ah, un treno è sempre così banale
se non è un treno della prateria
o non è un tuo "Orient Express" speciale,
locomotiva di fantasia.
L'aereo, ah, l'aereo è invece alluminio lucente,
l'aereo è davvero saltare il fosso,
l'aereo è sempre "The Spirit of Saint Louis",
"Barone Rosso";
E allora ti prende quella voglia di volare
che ti fa gridare in un giorno sfinito,
di quando vedi un jumbo decollare
e sembra che s'innalzi all'infinito.
E allora, perché non andare in Argentina?
Mollare tutto e andare in Argentina,
per vedere com'è fatta l'Argentina.
Il tassista, ah, il tassista non perse un istante
a dirci che era pure lui italiano,
gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da emigrante,
impantanato laggiù lontano.
Poi quelle strade di auto scarburate
e quella gente anni '50 già veduta,
tuffato in una vita ritrovata,
vera e vissuta,
Come entrare a caso in un portone di fresco,
scale e odori abituali,
posar la giacca, fare colazione e ritrovarsi
in giorni e volti uguali,
Perché io ci ho già vissuto in Argentina,
chissà come mi chiamavo in Argentina
e che vita facevo in Argentina?
Poi un giorno, disegnando un labirinto
di passi tuoi per quei selciati alieni
ti accorgi con la forza dell'istinto che
non son tuoi e tu non gli appartieni,
E tutto è invece la dimostrazione
di quel poco che a vivere ci è dato
e l'Argentina è solo l'espressione
di un'equazione senza risultato,
Come i posti in cui non si vivrà,
come la gente che non incontreremo,
tutta la gente che non ci amerà,
quello che non facciamo e non faremo.
Anche se prendi sempre delle cose,
anche se qualche cosa lasci in giro,
non sai se è come un seme che dà fiore
o polvere che vola ad un respiro.
L'Argentina, l'Argentina, che tensione!
Quella Croce del Sud nel cielo terso,
la capovolta ambiguità d'Orione e l'orizzonte
sembra perverso.
Ma quando ti entra quella nostalgia
che prende a volte per il non provato
c'è la notte, oh, la notte, e tutto è via,
allontanato.
E quella che ti aspetta è un'alba uguale
che ti si offre come una visione,
la stessa del tuo cielo boreale,
l'alba dolce che dà consolazione.
E allora, com'è tutto uguale in Argentina!
Oppure, chissà com'è fatta l'Argentina,
e allora... "Don't cry for me, Argentina".
se non è un treno della prateria
o non è un tuo "Orient Express" speciale,
locomotiva di fantasia.
L'aereo, ah, l'aereo è invece alluminio lucente,
l'aereo è davvero saltare il fosso,
l'aereo è sempre "The Spirit of Saint Louis",
"Barone Rosso";
E allora ti prende quella voglia di volare
che ti fa gridare in un giorno sfinito,
di quando vedi un jumbo decollare
e sembra che s'innalzi all'infinito.
E allora, perché non andare in Argentina?
Mollare tutto e andare in Argentina,
per vedere com'è fatta l'Argentina.
Il tassista, ah, il tassista non perse un istante
a dirci che era pure lui italiano,
gaucho di Sondrio o Varese, ghigna da emigrante,
impantanato laggiù lontano.
Poi quelle strade di auto scarburate
e quella gente anni '50 già veduta,
tuffato in una vita ritrovata,
vera e vissuta,
Come entrare a caso in un portone di fresco,
scale e odori abituali,
posar la giacca, fare colazione e ritrovarsi
in giorni e volti uguali,
Perché io ci ho già vissuto in Argentina,
chissà come mi chiamavo in Argentina
e che vita facevo in Argentina?
Poi un giorno, disegnando un labirinto
di passi tuoi per quei selciati alieni
ti accorgi con la forza dell'istinto che
non son tuoi e tu non gli appartieni,
E tutto è invece la dimostrazione
di quel poco che a vivere ci è dato
e l'Argentina è solo l'espressione
di un'equazione senza risultato,
Come i posti in cui non si vivrà,
come la gente che non incontreremo,
tutta la gente che non ci amerà,
quello che non facciamo e non faremo.
Anche se prendi sempre delle cose,
anche se qualche cosa lasci in giro,
non sai se è come un seme che dà fiore
o polvere che vola ad un respiro.
L'Argentina, l'Argentina, che tensione!
Quella Croce del Sud nel cielo terso,
la capovolta ambiguità d'Orione e l'orizzonte
sembra perverso.
Ma quando ti entra quella nostalgia
che prende a volte per il non provato
c'è la notte, oh, la notte, e tutto è via,
allontanato.
E quella che ti aspetta è un'alba uguale
che ti si offre come una visione,
la stessa del tuo cielo boreale,
l'alba dolce che dà consolazione.
E allora, com'è tutto uguale in Argentina!
Oppure, chissà com'è fatta l'Argentina,
e allora... "Don't cry for me, Argentina".
Argentina
note e significato
note e significato
Racconta Guccini:
Argentina è il racconto di un déjà-vu. Mi pareva di esserci già stato. Vedevo strade già conosciute, bar già frequentati. In qualcuno forse ero già entrato davvero. Non penso ad altre vite, ma a impressioni letterarie fugaci. Con Raffaella, mia moglie, abbiamo fatto anche un corso di tango
The Spirit of Saint Louis
Tecnicamente Ryan NYP, è il nome dell'aereo con cui il pilota Charles Lindbergh effettuò nel 1927 la prima trasvolata atlantica (New York - Parigi in meno di 34 ore).