Germania, Deutschland

La vita è troppo lunga per non imparare il tedesco

É difficile scrivere qualcosa di significativo su un paese vasto e complesso come la Germania, le cui sorti hanno ormai da secoli influenzato, nel bene e nel male, la storia e la cultura europea. Fortunatamente, esattamente come accade per l'Austria, ho passato molto tempo in questa nazione e in compagnia dei suoi abitanti. Essendo queste esperienze disperse nel corso degli anni procederò a descriverle in ordine cronologico e geografico.

Germania, Racconto di Viaggio, Carta Politica
Guarda gli itinerari nei paesi che ho visitato

Inizio la mia entusiasmante relazione con i paesi di lingua tedesca ad undici anni: i miei genitori, certo non prevedendo quali conseguenze questa loro scelta avrebbe potuto avere sul mio futuro, decidono di iscrivermi a una scuola media che contempla, oltre all'insegnamento dell'inglese, anche quello del tedesco. La qualità delle didattica è abbastanza scarsa ma la docente, nonostante le caotiche lezioni, riesce a trasmettermi la sua passione per questa complicata lingua nonchè a farmi imparare a memoria almeno duecento sostantivi con relativo articolo (il tedesco podssiede ben tre generi, maschile, femminile e neutro, che vengono poi declinati in quattro casi. Ovviamente gli articoli hanno ben poco in comune con i nostri essendo ad esempio 'cavallo' neutro e 'sedia' maschile).

La dolcezza della lingua tedesca è spesso
fraintesa e dileggiata dai non madrelingua

Volendo trasmutare questa costruzione in italiano si potrebbe prendere ad esempio un verbo come con-dividere:
Io divido la mia torta con (indicativo)
Devo la mia torta condividere (uso con verbo modale)
Ovviamente, in molti casi, uno deve attendere la preposizione finale per potere essere certo del senso della frase: 'Ich bringe dich' seguito da 'um' significa 'ti ammazzo' mentre seguito da 'mit' significa 'ti porto con me'). Al proposito ho una mia particolare teoria che mette in correlazione le numerose sconfitte di guerra subite dai tedeschi alla loro complicata lingua (immaginate che la radio venga colpita a metà frase...).

Mappa dell'Impero Tedesco (in blu il Regno
di Prussia durante la sua massima espansione)

Durante il mio anno di Erasmus a Linz, in Austria, verrò per la prima volta a conoscenza delle non proprio cordiali relazioni che intercorrono tra i due paesi di lingua tedesca: i tedeschi rimproverano agli austriaci di aver fatto credere al mondo che Beethoven fosse austriaco e Hitler tedesco (il compositore romantico è nato a Bonn mentre il dittatore del Terzo Reich a Braunau am Inn, sull'attuale confine tra Baviera e Alta Austria). Similmente gli austriaci, che usano per i tedeschi il nomignolo di Piefke, accusano i vicini di non essere nemmeno in grado di scriversi un proprio inno nazionale (la musica della 'Deutschlandlied' è stata infatti composta dall'austriaco Joseph Haydn nel 1797 per il compleanno dell'imperatore Francesco II d'Asburgo e venne usato come inno del Sacro Romano Impero e successivamente dell'Impero Austriaco fino al 1918).

La Monorotaia di Wuppertal (Wuppertaler
Schwebebahn), la più antica monorotaia del mondo

Aldilà di questi scherzosi rimbrotti, le differenze, sia culturali che linguistiche, tra i due paesi sono notevoli. Un punto di contatto tra le due culture è rappresentato dallo stato tedesco della Baviera che è spesso considerato come una via di mezzo tra l'Austria e gli stati più a nord. Più nello specifico, le diversità tra i Bundesland tedeschi sono eredità del faticoso processo di unificazione del paese, per molti aspetti simile a quello italiano: numerosi ducati e piccoli regni indipendenti, parte integrante del Sacro Romano Impero fino alla vittoria di Napoleone del 1806, vennero 'inglobati' nella sfera di influenza dello stato più forte, la Prussia. I territori dell'Impero Tedesco comprendevano buona parte dell'attuale Polonia, Lituania e una piccola porzione della Repubblica Ceca (ai tempi parte dell'Impero Austro-Ungarico). Il paese verrà poi ridimensionato in seguito alle due guerre mondiali e all'esplusione dei cittadini di lingua tedesca dai paesi confinanti.

Brezel, senape e würstel sono universalmente
associati alla cucina tedesca. Curiosamente
alcuni tipi di Würstel sono soprannominati
'Wiener' (che significa viennese ma anche
abitante di Vienna) in Germania e
'Frankfurter' (abitante di Fracoforte) in Austria

Conseguito il mio bachelor al Politecnico di Milano riesco ad aggiudicarmi una borsa di studio per un doppio master tra Trento e Bonn. Nel capoluogo trentino abito in uno studentato e faccio amicizia con un gruppo di tedeschi che si trova a studiare lì per sei mesi. Le difficoltà di integrazione per molti di loro sono evidenti: Friede, una ragazza molto piazzata originaria della Pomerania, non è affatto intenzionata a imparare la lingua locale ed è in crisi costante a causa della deludente organizzazione universitaria. Christian, proveniente dall'Assia, passa buona parte del tempo a lagnarsi delle condizioni della sua stanza (di certo non a torto, visto che ci piove dentro). Michael, suo compagno di stanza, mi farà notare con un ghigno che 'lamentarsi è lo sport nazionale tedesco'. Molto più rilassate sono invece Iris e Rebekka le quali, avendo alle spalle diverse esperienze di viaggio, affrontano con un sorriso i numerosi disguidi italiani. Similmente si comporta la saggia Miriana, originaria della Svevia, che è ben conscia dei pregi e dei difetti del Belpaese, avendoci vissuto per diversi anni e padroneggiandone la lingua.

Rostock, città più grande del Mecklenburg

Memorabili sono le numerose serate passate in compagnia degli amici dello studentato San Bartolameo a cantare e cucinare e, anche se inizialmente un po' sospettosi, i giovani tedeschi diventano un elemento immancabile delle feste nella cucina del piano anche grazie alle loro fornite riserve di birra e notevoli doti culinarie: i genitori di Theresa, venuti a visitare la figlia, portano con loro litri di birra e distillati di vario genere, e invitano tutti gli amici del piano ad una serata 'bavarese' a base di Würstel e Pretzel. In un'indimenticale cena, Miriana preparerà per una ventina di persone degli ottimi Käsespätzle, un piatto tipico del sud della Germania simile a degli gnocchi allungati.

L'altissimo Duomo di Ulm

Con Miriana stringerò un'intensa e duratura amicizia e sarò ospite della sua squisita famiglia nella piovosa estate nel 2010. Grazie alla sua preziosa guida riuscirò così ad apprezzare alcuni aspetti della cultura locale, primo fra tutti la lingua: 'Wir können alles. Außer Hochdeutsch' ('Sappiamo fare tutto. Tranne parlare tedesco standard') è infatti il motto dello stato del Baden-Württemberg, del quale la Svevia fa parte. Il dialetto locale, in genere indicato come Schwäbisch, è davvero peculiare e mi conquista un suo complicato scioglilingua: 'Dr Pabschd hot's Schbätzlesbschdegg zschpäd bschdelld.' ('Il Papa ha ordinato troppo tardi le posate per mangiare gli spätzle').

La famiglia di Miriana risiede nel paesino di Elchingen, amministrativamente appartenente allo stato della Baviera ma culturalmente svevo. La Grande Storia è passata anche di qui: nei campi presso il monastero si combattè infatti nel 1805 la Battaglia di Elchingen tra le truppe di Napoleone e quelle austriache. La vittoria dei francesi venne celebrata a tal punto che il nome del paesino è inciso sull'Arco di Trionfo di Parigi insieme alle altre vittorie militari delle guerre napoleoniche.

Il Monastero di Elchingen, sede dell'omonima battaglia

La città più vicina, Ulm (o Ulma in italiano) è nota per ospitare la chiesa più alta del mondo, il cui campanile si distingue chiaramente anche da decine di chilometri di distanza. Tra le personalità di spicco nate a Ulm figura Albert Einstein, al quale è dedicata una piccola stele posta sul punto in cui sorgeva la sua casa. Come molte altre città tedesche, Ulm è stata in buona parte distrutta durante i bombardamenti nel 1944 e successivamente ricostruita. Nonostante questo, il centro storico è molto gradevole anche se a volte edifici moderni come la piramidale biblioteca pubblica si alternano a costruzioni storiche rovinando l'uniformità delle architetture. Notevole è il municipio le cui pareti esterne sono abbellite da affreschi risalenti al Rinascimento. Tra questi spiccano gli stemmi delle città che si affacciano sul Danubio, sottolineando l'importanza che il fiume ha avuto nella storia della città e nella sua economia.

Il Municipio di Ulm e isuoi affreschi (dettaglio)

Il periodo della mia visita in Svevia coincide anche con il rituale del Schwörmontag ('Lunedì del Giuramento'), forse la più importante celebrazione cittadina, durante la quale il sindaco e il consiglio municipale giurano fedeltà uno all'altro. Questa tradizione risale al 1397 e venne introdotta per sedare i dissapori sorti tra le corporazioni e i nobili della città. A questa celebrazione più istituzionale segue la Nabada, una specie di carnevale fluviale, durante il quale imbarcazioni più o meno artigianali con allegorie e parodie di episodi della vita cittadina o regionale dell'ultimo anno discendono il Danubio. L'atmosfera è davvero festosa e il pubblico partecipa dalle sponde del fiume salutando e incitando gli improvvisati marinai.

Il rituale della Nabada a Ulm

In compagnia di Miriana visito un paio di altre città della Svevia: Stoccarda, capitale dello stato federale e sede delle case automobilistiche Porsche e Mercedes-Benz, ha relativamente poco da offrire a livello turistico, essendo stata ricostruita senza dare particolare attenzione agli edifici storici. Despina, una mia amica greca che lavora in una cittadina poco lontana, si offre di farci da guida e insieme raggiungiamo la Torre Televisiva, la prima costruita in Germania. Da qui si gode una bella vista sulle colline e i vigneti che circondano la città.

Tübingen e il fiume Neckar

A Tübingen, città universitaria con la più bassa età media della Germania, incontriamo invece Laura, un'amica di Miriana, insieme alla quale visitiamo la gradevole area pedonale del centro e passeggiamo lungo il romantico promenade del fiume Neckar. Così come da noi si tende ad annotare ogni luogo in cui Giuseppe Garibaldi abbia messo piede, in Germania questa usanza si applica a Goethe, famoso scrittore e viaggiatore. Il suo editore risiedeva proprio a Tübingen, nella Casa Cotta, affacciata sui canali di scolo delle fogne. Così, mentre un cartello sulla porta della casa informa il visitatore che 'Qui ha vissuto Goethe', un altro cartello posto su una finestra del primo piano prospiciente la fogna informa: 'Qui ha vomitato Goethe'.

Il Mulino di Blautopf

Visitiamo ancora Blautopf (letteralmente 'Pentola Blu'), la sorgente del fiume Blau, tributario del Danubio, situata a una ventina di chilometri da Ulm e particolarmente nota per il colore azzurro delle sue acque. Ci concediamo quindi una gita verso Sud raggiungendo in un paio d'ore il Lago di Costanza e le cittadine di Meersburg e Maurach, con la sua splendida abbazia.

La mia ultima sera in Svevia trascorre felicemente con un'ottima cena alla quale partecipano alcuni amici di Miriana e i suoi genitori, Jörg e Karin. Jörg è un buon chitarrista e mi fa conoscere la bellissima 'Gute Nacht, Freunde' di Reinhard Mey, forse il più rappresentativo cantautore tedesco del dopoguerra. Insieme suoniamo quindi 'Wind of Change', famosa canzone del gruppo rock tedesco degli Scorpions che celebra la fine della Guerra Fredda e di conseguenza la caduta del Muro di Berlino.

Il Castello di Meersburg e, in lontananza,
il Bodensee (Lago di Costanza)

Pur sapendo quanto sia delicato l'argomento, non riesco a resistere al desiderio di domandare ai genitori di Miriana il loro ricordo personale di quell'avvenimento: 'Cosa ricordate di quella sera del 9 Novembre 1989?'. L'atmosfera nella stanza cambia immediatamente: i giovani si mettono in silenzioso ascolto, (forse nessuno di loro ha mai fatto questa domanda ai propri genitori) mentre i due adulti si guardano brevemente negli occhi come a decidere chi debba rispondere per primo.

Jörg si gira quindi verso di me e i suoi occhi, tradendo una certa commozione, rincorrono quegli eventi che, nell'Europa multiculturale di oggi, sembrano appartenere a un tempo remoto: 'Devi capire che nessuno di noi tedeschi si aspettava di poter testimoniare un evento simile, per lo meno nessuno della mia generazione. Proprio qualche mese prima Honecker, il leader della Germania dell'Est, aveva dichiarato che il Muro 'sarebbe rimasto per almeno cinquanta o cento anni'. Da mesi si parlava di manifestazioni pacifiche e l'apertura delle frontiere tra Ungheria e Austria era certo un segnale incoraggiante. Ma che da un giorno all'altro avrebbero deciso di rimuovere il confine tra i due paesi, per giunta annunciandolo in un'intervista, era davvero inaspettato.'

10 Novembre 1989: I soldati della Germania dell'Est
controllano i manifestanti dall'altra parte del Muro

'Guardavamo il telegiornale delle otto di sera' aggiunge Karin ' dedicato alla conferenza stampa nella quale un'oscuro portavoce politico della Germania dell'Est annunciava beatamente che, per quanto ne sapesse, le frontiere erano da aprirsi 'con effetto immediato e senza ritardi'. E un paio d'ore più tardi c'erano queste riprese dei soldati di Berlino Est che lasciavano passare i manifestanti e la gente di Berlino Ovest che li aiutava a scavalcare il Muro tra abbracci, danze e saluti'.

'I mesi successivi furono particolarmente divertenti' continua Jörg 'perchè, nell'ambito dei progetti di integrazione tra le due Germanie, alle Ferrovie Tedesche, dove lavoro, arrivarono numerosi colleghi dell'Est, abituati a tecnologie e metodi del tutto diversi. Fu un'esperienza davvero interessante collaborare con loro e ascoltare i racconti di come le cose andassero dall'altra parte. A parlarne oggi sembra passato un secolo!'.

Il panorama di Monaco di Baviera

Continuo il mio viaggio estivo verso Est, raggiungendo Monaco, dove sarò ospite di Mattia, un caro amico originario di Arco, Trentino, che sta facendo la doppia laurea nella capitale bavarese. Monaco è una delle città più prospere del paese ed è un punto di riferimento per la tecnologia, l'istruzione e l'economia europea. Proprio a causa dei suoi elevati standard di vita e alla sua centenaria storia di ducato e successivamente regno indipendente, buona parte dei suoi abitanti si considerano diversi dal resto dei tedeschi e tendono a sottolineare questo fatto riferendosi spesso alla Baviera come loro paese di origine. I bavaresi parlano anche un dialetto abbastanza marcato, simile a quello del Salisburghese e dell'Alta Austria, rendendoli facilmente riconoscibili ai connazionali di altri stati.

Marienplatz, la piazza centrale

La prima cosa che noto nei dedali della metro della città e la costante presenza di poliziotti e sorveglianti. 'É una specie di stato di polizia' confermerà Mattia a breve 'e non a caso Monaco ha un tasso di criminalità molto basso. D'altra parte, però, uno si sente sempre sotto controllo.'. A tal proposito l'amico Johannes, uno studente di metereologia conosciuto ad Amburgo, mi farà notare che la Baviera è 'cara a chi sa apprezzare il suo spirito conservatore'. Nelle diverse conversazioni avute con gli abitanti di questo stato ho potuto a volte notare un atteggiamento ambiguo, o comunque non tanto indignato come in altri stati, nei confronti del passato nazionalsocialista.

Il Castello di Neuschwanstein

Monaco è infatti stata sede del primo tentativo di colpo di stato di Hitler e per questo motivo conobbe un grande splendore durante il Terzo Reich. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Baviera ha ospitato diversi criminali di guerra, come Klaas Carel Faber e Albert Kesselring, proteggendoli indirettamente da indagini internazionali. Al contrario Oskar Schindler, imprenditore nazista noto per aver salvato oltre un migliaio di ebrei dai campi di sterminio, non riuscì a rimanere a lungo in Baviera dopo la guerra, anche a causa delle ripetute vessazioni subite da alcuni dei suoi concittadini che lo consideravano un traditore. Anche per questo, nonostante i numerosi poli internazionali, la Baviera appare a tratti molto provinciale, intrappolata in un'idendità a volte difficile da comprendere.

Schloss Nymphenburg, Monaco di Baviera

Numerosi sono gli edifici e i monumenti di interesse culturale e storico di Monaco tra i quali spiccano certamente la piazza centrale (Marienplatz) con il Nuovo Municipio, l'iconica Frauenkirche e il curatissimo Hofburg, la residenza imperiale. Da non perdere è anche l'immenso Deutsches Museum, il più grande museo della tecnica del mondo che annovera tra le sue collezioni esemplari originali di aerei e treni. Monaco ospita anche diverse università, in particolare la Ludwig Maximilian (LMU), una delle più antiche e prestigiose del paese. Durante la Seconda Guerra Mondiale la LMU è nota anche per essere stata teatro delle azioni della Rosa Bianca, un gruppo di studenti che cercavano di far filtrare notizie fattuali sul disastroso andamento della Campagna di Russia, denunciando i crimini del regime nazista. Identificati dalla Gestapo, i giovani componenti del gruppo vennero condannati a morte per decapitazione sebbene il reato più grave che si potesse loro imputare fosse la distribuzione di volantini 'sovversivi'. Una placca all'ingresso dell'università, raffigurante gli scritti della Rosa Bianca, ne ricorda le eroiche gesta.

L'Oktoberfest di Monaco

Universalmente nota per l'Oktoberfest, la più grande e antica Festa della Birra del mondo, Monaco vanta un considerevole numero di birrifici, i più famosi dei quali sono Augustiner-Bräu, Löwenbräu e Paulaner. Il cibo più tipico sono probabilmente i würstel bianchi (Weißwurst) la cui importanza culturale è usata come riferimento nel tracciare l'equatore dei wurstel bianchi (Weißwurstäquator), un'ipotetica linea che divide culturalmente gli stati e le regioni appartenenti alla Germania del Sud da quelli del Nord, noti per prediligere i wurstel rossi. In compagnia di Mattia visito anche altre città significative della Baviera:

Ingolstadt, sede centrale dalla Audi, nota nella letteratura per essere la città in cui, secondo la fantasia della scrittrice Mary Shelley, l'eccentrico scienziato Viktor Frankestein darà vita alla sua omonima creatura.

Ingolstadt

Ci spingiamo quindi verso Regensburg (Ratisbona), situata nella regione storica dell'Alto Palatinato, restando impressionati dalla bellezza del suo centro storico medioevale. La Cattedrale di Regensburg, risalente al Dodicesimo Secolo, è forse uno dei più significativi esempi di stile gotico tedesco e svetta imperiosa nel panorama cittadino. Di particolare interesse sono le antiche vetrate che abbelliscono la chiese, alcune delle quali risalgono addirittura al 1200. Sulla facciata laterale si trova la controversa 'Judensau', una scultura raffigurante una scrofa ai cui capezzoli sono attaccati tre ebrei. Questo tipo di statua, usata a partire dal Tredicesimo Secolo in Germania e altri paesi dell'Europa Centrale e simbolo del duraturo e diffuso antisemitismo europeo, intende dileggiare i concittadini ebrei ai quali la religione proibisce di mangiare carne di maiale.

La Cattedrale di Regensburg

Entriamo dunque in Franconia, una regione storica che presenta caratteristiche culturali e storiche proprie, come i suoi abitanti non mancano di far notare a chiunque osi definirli bavaresi. A Norimberga visitiamo il bellissimo castello e la città vecchia. In dieci minuti di tram raggiungiamo il Tribunale di Norimberga dove vennero giudicati gli alti gerarchi nazisti alla fine della guerra. La città venne scelta come sede del processo anche a causa dell'importanza storica ricoperta durante il Terzo Reich: qui infatti si tennero le oceaniche adunate naziste, rese celebri dal film di propaganda 'Il Trionfo della Volontà' di Leni Riefenstahl, durante le quali oltre 700000 soldati confluirono nella città per celebrare la rinascita della Germania. La città è attraversata dal fiume Pegnitz e dal canale artificale Meno-Danubio, grazie al quale è possibile navigare dal Mar Nero fino al Mare del Nord.

Regensburg e il Danubio

Qualche anno più tardi mi troverò nuovamente a visitare la Franconia, approfittando di una conferenza che devo attendere per lavoro. Sarò quindi a Würzburg, ospite di Johanna, una couchsurfer polacca, rimanendo positivamente impressionato dalle notevoli architetture che compongono il panorama cittadino. Tra queste spicca la Residenz, un immenso palazzo barocco circondato da un ricchissimo giardino, l'Antico Ponte sul Meno (Alte Mainbrücke) e la Fortezza Marienberg, dalla quale si gode una splendida vista sulla città. In compagnia di Johanna cenerò nel ristorante Alte Krane, gustando un prelibato Schäufele, una specialità tipica regionale a base di carne di maiale cotta dopo essere stata innaffiata di birra.

Würzburg

Degna di nota è anche la città studentesca di Bamberg, in buona parte risparmiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, cosa rara tra le città tedesche. La Cattedrale della città è probabilmente il monumento più interessante: consacrata nel 1111 e successivamente ingrandita e ricostruita, presenta un campanile in stile gotico e uno in stile romanico. Sotto il coro è seppellito Clemente II, unico papa la cui tomba non si trovi in Italia o Francia. Altri punti di interesse sono il vecchio municipio, circondato dai pittoreschi ponti sul Pegnitz, e l'Abbazia di Michaelsberg, oggi adibita a ospedale.

Il Parco della Residenz

Il periodo nel quale viaggerò di più attraverso la Germania coincide con il mio ultimo anno di università che passerò a Bonn, cittadina della Renania Settentrionale-Vestfalia (Nordrhein-Westfalen) il più popoloso Bundesland tedesco. Insieme alle tasse dell'università (che si aggirano intorno all'irrisoria cifra di 100€ per semestre) lo studente riceve infatti un biglietto speciale valido su tutti i treni regionali dell'intero stato federale, un'offerta che mi spingerà a visitare anche il più insignificante paesino dotato di ferrovia.

Nürnberg, panorama

Il frequente utilizzo dei treni della Deutsche Bahn, il gruppo che gestisce le ferrovie tedesche, contribuirà però a sfatare il mito italiano secondo il quale 'i treni tedeschi sono puntuali' e 'l'infrastruttura è ottima'. Anzi, mi trasformerò rapidamente in un Bahn-Hasser, una persona che odia la Deutsche Bahn e farò il possibile per evitare di viaggiare con i loro convogli. Un tedesco potrebbe risentirsi nel leggere questo, soprattuto visto che i disservizi di Trenitalia sono leggendari anche dall'altro lato delle Alpi, ma la mia esperienza personale parla chiaro: tre quarti dei treni a breve percorrenza su cui ho viaggiato hanno avuto almeno quindici minuti di ritardo con picchi fino a cinquanta minuti per imprecisati 'Systemstörungen'. Su quelli a lunga percorrenza sono arrivato ad avere sei ore di ritardo causa 'neve' che nei paesi tedeschi non è certo una rarità, specie il Ventitrè di Dicembre. Le stazioni non sono dotate nemmeno di sale d'aspetto sui binari, cosa che potrebbe invece risultare comoda con una temperatura esterna di -15°C.

Nürnberg, adunata nazista

L'automazione dei treni è anche fonte di parecchie perplessità: ho visto famiglie divise da una porta scorrevole non più apribile essendo il treno in procinto di partire ('Das Deutsch-Bahn System ist unmenschlich' si lamenterà il padre riuscito a salire sul treno col controllore). Celebre è anche il caso dei passeggeri svenuti a causa dell'effetto serra creatosi nei vagoni, dato che i progettisti non avevano previsto che la temperatura esterna potesse raggiungere i 38°C. Infine vanno menzionati i prezzi esorbitanti e le offerte fintamente economiche che contraddistinguono la compagnia. Ci sono ovviamente aspetti anche positivi: la rete è capillare e il sito web di Deutsche Bahn, a parte qualche dubbia scelta di usabilità, è forse il più completo d'Europa in fatto di orari e scelta dei percorsi.

Bonn, ex-capitale tedesca

La ragione di tanta incompetenza e disinteresse, magistralmente riassunti nella canzone 'Deutsche Bahn' dei Wise Guys, è da imputare in buona parte a una vecchia legge che garantiva a DB il monopolio assoluto dei trasporti terrestri sulle tratte dotate di stazioni ferroviarie. Solo da qualche anno tale legge è stata abolita permettendo a diverse compagnie di pullman di entrare nel mercato (è questo il caso dell'ottima compagnia MeinFernBus). La speranza è che Deutsche Bahn riesca a risollevare i propri standard per raggiungere i livelli di puntualità ed efficienza che contraddistinguono la nazione in cui opera. In attesa che questo accada, torniamo al racconto principale.

Bonn, Münster

Bonn è una città gradevole e ben tenuta, con un elegante promenade sul Reno e alcune interessanti architetture, come il palazzo barocco di Poppelsdorf e l'antico Duomo, costruito intorno all'Undicesimo Secolo. Per gli studenti appena giunti in città sono previsti dei coupon di benvenuto che permettono accesso gratuito alle maggiori attrazioni culturali, come un giro in barca verso la sponda di Königswinter, un ingresso al teatro nazionale e una visita alla casa di Beethoven.

Come già accennato, la città di Bonn è nota per aver dato i natali al musicista e compositore Ludwig Van Beethoven (1770 - 1827), anche se questi passerà buona parte della sua vita adulta a Vienna o nei suoi dintorni. Per volere del primo cancelliere tedesco del dopoguerra Konrad Adenauer, Bonn è stata anche la capitale provvisoria della Germania dell'Ovest. Venne preferita ad Amburgo e Francoforte, oltre che per ragioni logistiche, anche per il motivo che le altre città, economicamente più rilevanti, avrebbero potuto mantenere lo stato di capitale in maniera permanente. Nel 1991 un intenso dibattito, che vedeva grossomodo contrapposti gli stati del Nord e dell'Est a quelli del Sud e dell'Ovest, interessò il paese per determinare se Berlino, città tristemente legata all'ideologia nazista, dovesse nuovamente essere la capitale della Germania unita. Il parlamento tedesco decise infine 338 contro 320 per la restaurazione dell'antica capitale pur lasciando la sede officiale di ben sei ministeri nazionali a Bonn.

Aachen

Il primo shock culturale tedesco arriva al momento della registrazione al municipio: tra le domande di rito, tipo residenza, stato civile e nazionalità, la segretaria chiede con noncuranza: 'Haben Sie eine Religion?' ('Appartiene a qualche religione?'). Sorpreso dalla domanda chiedo ulteriori informazioni al riguardo scoprendo che l'indagine ha fini prettamente esattoriali: in base alla religione di appartenenza una certa quantità del reddito verrà versato alla relativa confessione. Questo riflette la diversità religiosa del paese: un terzo degli abitanti è protestante evangelica (predominante al Nord), un terzo cattolica (predominante al Sud) e un terzo non appartenente a nessuna religione (in genere negli stati della ex-DDR).

Il Palazzo di Brühl

Lo studentato in cui vivo (il Römerlager) offre camere con cucina privata e quindi è difficile conoscere altri studenti. Ciononostante, dopo ripetuti tentativi di conoscere i miei vicini, riesco ad integrarmi in un gruppo di giovani tedeschi, senza stringere però amicizie particolarmente profonde. L'esperienza più significativa, fatta eccezione per una serie di accesi tornei di biliardino, è una Serata Taboo durante la quale posso cimentarmi nel 'Gioco delle parole proibite' in tedesco.

I miei compagni di corso provengono da tutto il mondo ma gli studenti migliori della classe sono indubbiamente due tedeschi, i quali, fortunatamente, sono anche simpatici e diventiamo presto buoni amici. Daniel, geniale inventore e infaticabile programmatore, è originario delle vicinanze di Aachen e sembra spesso annoiato dalle lezioni, come se tutto quello che viene raccontato fosse evidente. Marius, originario della Svevia, è invece uno studente schiacciasassi dotato di un'incredibile curiosità e di una volontà di ferro che lo supportano nelle numerose ore di studio. Insieme formiamo un bel gruppetto e superiamo con successo i difficili esami dell'anno accademico.

Colonia, panorama

Grazie a Daniel entro superficialmente in contatto con l'antico, e a tratti misterioso, mondo delle Studentenverbindung, le fratellanze studentesche. Nate nelle più antiche università di lingua tedesca d'Europa (come Praga, Vienna e Heidelberg) queste organizzazioni hanno da sempre rivestito un'importanza sociale nel formare e tessere relazioni tra i nuovi studenti, sviluppando negli anni diversi rituali e codici propri. Tra questi si distingue il Zirkel, una specie di stemma della fratellanza nel quale sono in genere indicate le iniziali del nome seguite dalle lettere v, c e f (latino per 'vivat circulus fratrum', 'possa vivere il circolo della fratellanza') e concluse con un punto esclamativo a significare la presenza di studenti nella casa.

Stemma della Fratellanza di Colonia

Per via di Daniel arriva anche il secondo shock culturale, verso le tre di una fredda notte di Novembre. Daniel ed io, di ritorno da una festa, siamo in procinto di attraversare una lunga stradina a due corsie sulla quale non si vedono auto nel raggio di chilometri. Il semaforo diventa rosso ma io, senza neanche pensarci, tiro dritto. A metà strada mi accorgo però che Daniel è rimasto indietro. Mi volto e vedo che sta aspettando sul marciapiede guardandomi con stupore come se fossi un criminale incallito. Lentamente il semaforo rosso inizia a lampeggiare per poi diventare verde. Solo allora il mio amico compie il primo passo e mi raggiunge qualche secondo più tardi commentando alla mia occhiata sardonica: 'Le regole della strada vanno rispettate'. Da notare che nelle vicinanze dei semafori si trovano spesso dei cartelli che invitano ad 'essere da esempio ai bambini' e quindi a non attraversare col rosso.

Altro aspetto affascinante è l'umorismo, che in ogni paese assume caratteristiche particolari: così mentre gli irlandesi sono noti per il loro sarcasmo e i cechi per il loro umore nero, i tedeschi si contraddistinguono per l'utilizzo di iperboli e situazione grottesche, come nella fortunata serie di Loriot dello scrittore Bernhard-Victor Christoph-Carl von Bülow.

Colonia

L'edificio più significativo di Colonia è certamente la Cattedrale (Kölner Dom), una delle attrazioni turistiche più visitate dell'intera Germania. É difficile descrivere l'emozione che prende quando, arrivati con un treno al binario della stazione e fatti pochi passi verso l'ingresso principale, ci si trova davanti a questo immenso capolavoro dello stile gotico. La sua costruzione cominciò nel 1248, al fine di ospitare degnamente le (presunte) reliquie dei Re Magi, sottratte da Federico Barbarossa alla chiesa di Sant'Eustorgio di Milano. Questo fatto fece di Colonia un'ambita meta di pellegrinaggio ed è riflesso anche nello stemma cittadino, nel quale appaiono tre corone sopra alle undici lacrime raffiguranti le vergini di Sant'Ursula, patrona della città, martirizzate, secondo la tradizione, proprio a Colonia dagli Unni di Attila. L'ambizioso progetto della cattedrale venne completato solo alla fine del Diciannovesimo Secolo e la struttura, seppur danneggiata, riuscì a sopravvivere ai bombardamenti, nonostante o grazie alla sua vicinanza con la stazione ferroviaria; si racconta infatti che le guglie della cattedrale venissero usate come riferimento per i bombardieri.

Trier

Altre costruzioni di rilievo sono il ponte ferroviario e pedonale Hohenzollern che con i suoi quattrocento metri di lunghezza unisce le due sponde del Reno tra la Cattedrale e l'antica cittadina di Deutz, la Chiesa di San Martino con l'iconica torre campanaria e l'intero promenade.

Importante per la cultura locale è anche il Kölsch, 'l'unica lingua che si può anche bere', termine che si riferisce sia a un tipo di birra tipico della zona che al dialetto locale. La Kölsch è servita in genere in bicchieri da 0,2 litri, cosa che tende a sorprendere (e a volte a infastidire) i tedeschi del Sud, abituati ai ben più capienti boccali da mezzo litro. Sebbene Colonia sia la città più popolosa dello stato federale, Düsseldorf, culturalmente e turisticamente irrilevante, ne è la capitale, cosa che ha contribuito ad aumentare i già esistenti dissapori tra gli abitanti delle due città.

Porta Nigra, Trier

Numerose saranno le gite fatte con gli amici di Bonn nelle città vicine: la sofisticata Aachen (Aquisgrana), simile a una Praga in miniatura e prossima alla triplice frontiera tra Germania, Belgio e Olanda; la pigra Trier (Treviri), nota per la Porta Nigra e la sua gigantesca cattedrale, nonchè per aver dato i natali al filosofo Karl Marx; Cochem e Koblenz (Coblenza), le due perle affacciate sulla Mosella, l'ultima di queste nota in particolare per il monumento intitolato Deutsches Eck ('Angolo tedesco'), inaugurato dopo la morte dell'imperatore Guglielmo I per celebrare le guerre di indipendenza e ricostruito nella Germania dell'Ovest per simboleggiare la speranza nella riunificazione del paese. L'immensa struttura è abbellita con bassorilievi raggiuranti gli stemmi degli stati federali tedeschi (inclusi quelli storici).

Koblenz di notte

Insieme a Danilo, un compagno di classe serbo e amico dai tempi di Trento, raggiungo Mainz (Magonza), capitale della Renania-Palatinato, città natale di Johannes zum Gutenberg (1398 ‐ 1468), inventore della prima stampante a caratteri mobili. Da lì, attraversando il Ponte Theodor Heuss sul Reno, sono solo 15 minuti di bus fino a Wiesbaden, capitale dell'Assia, nota per le sue eleganti architetture e le antichissime terme. Grazie a Danilo e alla sua notoria capacità di essere sempre leggermente in ritardo, riesco anche nel difficile intento di perdere ben tre treni nello stesso giorno (e cioè il Bonn-Koblenz, il Koblenz-Mainz e il Mainz-Bonn).

Cochem e la Mosella

Visiterò nuovamente Miriana, che si è nel mentre trasferita per un semestre di studio a Kassel, nell'Assia del Nord. La città non ha molto di interessante da offrire, a parte lo stupendo Monumento a Ercole, situato nel parco di Wilhelmshöhe. Kassel, grazie alla sua posizione centrale, è però un ottimo punto di partenza per altre mete più interessanti: tocchiamo Göttingen (Gottinga), rinomata città universitaria nella quale hanno insegnato nel tempo matematici del calibro di Carl Friedrich Gauss, Bernhard Riemann e David Hilbert.

Monumento ad Ercole, Kassel

Raggiungiamo in seguito Hannover, capitale della Bassa Sassonia, città natale del filosofo e matematico Gottfried Wilhelm Leibniz (1646–1716) e dell'imprenditore Hermann Bahlsen che al suo illustre concittadino dedicherà i famosi biscotti Leibniz. La città, purtroppo interamente distrutta durante la guerra, ha giocato un ruolo fondamentale nella storia della Germania, essendo sede di un ricco principato e poi di un vero e proprio regno. Hannover è anche considerata la città del 'tedesco alto' dato che ha perso nei secoli il suo dialetto (Plattdeutsch).

A Braunschweig, città natale di Gauss, incontro invece Alice, un'amica italiana che si è trasferita in Germania con il suo ragazzo (e futuro marito) tedesco, trovando lavoro come insegnante di scuola elementare. Discutiamo delle difficoltà d'integrazione; la cosa che sembra infastidirla di più sono i classici stereotipi associati all'Italia (mafia, pizza e qualche infimo primo ministro) e il tempo inclemente, piovoso e freddo.

Braunschweig al Tramonto

Un nuovo, intenso viaggio mi attende quando riallaccio i contatti con Chiara, un'amica milanese e studentessa di lingue, che trascorre quattro mesi di praticantato ad Hamburg (Amburgo). La raggiungo nella primavera del 2011, usando per la prima volta il servizio di car sharing che in Germania ha il pratico nome di 'mitfahrgelegenheit' (tanto per la cronaca: il treno che avrei potuto prendere arriverà a destinazione con ben due ore di ritardo). L'arrivo in città ha un non so che di epico: dopo cinque ore di autostrada una tempesta si avvicina da Ovest mentre le luci dell'immenso porto cittadino baluginano in lontananza; la macchina si immerge poi nel futuristico tunnel sotto il fiume Elba e quando riappare l'orizzonte è prigioniero di palazzi e caseggiati.

Il Municipio di Hannover

Raggiungo Chiara nello studentato in cui vive, ricevendo come benvenuto un ottimo tiramisù (che verrà ostracizzato da una sua compagna di piano con il detto: 'Tiramisù, dick bist du' ovvero 'Tiramisù, grasso sei tu'). Nella cucina comune posso testimoniare ancora una volta la famigerata attenzione che i tedeschi hanno nei confronti delle tematiche ambientali: per risparmiare energia spengono i fornelli elettrici qualche minuto prima di che la pasta sia arrivata a cottura (per quanto riguarda quest'ultima, si sa, non sono dei perfezionisti); similmente, per areare la stanza dopo aver scolato la pasta, aprono la finestra ma solo dopo aver girato la manopola del riscaldamento su zero; infine, la raccolta differenziata è spesso argomento di conversazione e consulto tra studenti e comporta a volte lo smembramento di un oggetto nei suoi elementi costituenti.

Il Porto di Amburgo

Nei giorni successivi, essendo Chiara impegnata al lavoro, visiterò la zona in solitaria. Di buon ora sono già davanti al Municipio che è anche sede del Parlamento di Amburgo. Insieme a Berlino e Brema, la città gode infatti, in virtù della sua rilevanza storica ed economica, dello stato di Bundesland e il suo sindaco è quindi nel contempo anche presidente dello stato. L'importanza di Amburgo risale al 1241 quando stresse un'unione commerciale con la città di Lübeck (Lubecca), dando vita al fulcro della futura Lega Anseatica ('Hansa' in tedesco), la più influente consociazione di gilde mercantili del Nord Europa. Il nome ufficiale di Amburgo è infatti 'Freie und Hansestadt Hamburg' che significa 'Città libera e anseatica di Amburgo'.

Il Municipio di Amburgo

L'elegante facciata neorinascimentale del municipio vuole comunicare proprio la ricchezza derivante da questa unione e l'indipendenza politica della quale Amburgo ha sempre goduto. Proprio a causa della sua tradizione repubblicana e dell'elevato numero di lavoratori impiegati principalmente nel porto, la città vivrà un periodo di intensi scioperi e scontri di piazza a cavallo tra le due guerre. In quest'area, anche grazie al carisma del leader del Partito Comunista tedesco Ernst Thälmann, originario di Amburgo, il Partito Nazista avrà non poche difficoltà ad affermarsi.

Nikolaikirche

Dietro il municipio è situata la Borsa di Amburgo che è però ancora chiusa. Decido quindi di godermi la vista dall'alto dell'edificio e seguo, non senza qualche dubbio sulla liceità di tale azione, una scaletta laterale. Giunto all'ultimo piano noto una porta aperta che sembra condurre dentro alla borsa. La curiosità vince sulla ragionevolezza e, camminando con aria indifferente, entro in una grande sala che sembra fungere da museo: antichi libri mastri, mappe e cartine sono esposte con dovizia di particolari. Controllo se sia possibile raggiungere il piano terra e che non ci siano in giro guardie aggressive, quindi mi lascio conquistare dalle numerose altre sale dedicate a contratti e feudi della Lega Anseatica. Particolarmente rilevante per la storia della città è la Banca Berenberg, la più antica banca commerciale del mondo. Verso le nove comincia ad esserci movimento al piano terra e posso ridiscendere in tutta calma, confondendomi allo sciame di businessman incravattati che si dirigono verso l'uscita.

Le Gru del Porto di Amburgo

Il sole fa capolino da dietro le nubi e regala per un attimo l'impressione di una giornata serena. Decido così di fare un giro attorno al Binnenalster, uno dei due laghi artificali di Amburgo, creato da una diga sul fiume Alster. I prati sulla costa sono davvero ben curati e già diverse imbarcazioni a vela solcano le placide acque del lago.

Ritorno quindi verso il centro, visitando la Chiesa di San Michele, nel cimitero della quale è seppellito Carl Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian e rinomato musicista anch'egli. Tocco quindi le rovine della Nikolaikirche, della quale solo il campanile è stato ricostruito come monito contro l'inutilità della guerra. Vista la loro altezza entrambe le chiese erano usate in passato come riferimento di navigazione. Il Porto di Amburgo, secondo più grande d'Europa dopo quello di Rotterdam, è situato infatti pochi chilometri più a Sud.

Il Lago dell'Alster

Venne fondato nel 1189, quasi in concomitanza con la nascita della città, sfruttando una conveniente biforcazione dell'Elba che si divide in due (NorderElbe e Südelbe) per poi ricongiungersi qualche chilometro più a Ovest. Raggiunse la massima espansione ai tempi della Lega Anseatica; in quel periodo era secondo unicamente al Porto di Lubecca. Il successo era dovuto in buona misura al fatto che fosse possibile scaricare merci e attraversare il porto senza dover pagare dazi o subire ispezioni doganali. Amburgo perse la sua flotta nelle due Guerre Mondiali e solo grazie alla caduta della Cortina di Ferro e al successivo allargamento dell'Unione Europea riuscirà a ritrovare il suo splendore.

Area di Stoccaggio del Porto di Amburgo

L'ingresso alla zona portuale avviene nei pressi della Speicherstadt (Città dello Stoccaggio), iconico quartiere composto da magazzini e depositi merci, il tutto inframezzato da canali e vecchie gru. Raggiungo quindi il cuore di HafenCity, uno dei due scali portuali di Amburgo, e rimango ammirato dal costante passaggio di immense navi. Fitti nuvoloni hanno rabbuiato il cielo ma un raggio di sole filtra imperterrito dall'oscurità specchiandosi nelle vetrate della Elbphilharmonie, la nuova sala concerti di Amburgo. Motivato da questa spettacolare vista decido di prendere anche io un battello fino all'antico villaggio dei pescatori nei pressi del Mercato di Altona.

Da lì ritorno verso il centro passando per il famoso quartiere di San Pauli nella tanto rinomata Reeperbahn, la strada che attraversa il quartiere a luci rosse più grande d'Europa. Il suo nome, che significa letteralmente 'Corsia delle corde', è dovuto alla passata presenza nella zona di numerose corderie, fabbriche adibite alla produzione di corde per navi. Purtroppo sono appena le due di pomeriggio e i soli segni della vitalità e del degrado del quartiere, uno dei più pericolosi della città, sono diversi murales e qualche bottiglia rotta sul marciapiede.

Lubecca dall'Alto

Il weekend arriva puntalmente e Chiara, finalmente sollevata dagli incarichi lavorativi, si offre di convidere un Schönes Wochenende Ticket, un biglietto valido per l'intero finesettimana che permette accesso illimitato a tutti i treni a breve percorrenza di Amburgo e delle regioni limitrofe. Visitiamo così la ricca Lübeck (Lubecca), soprannominata, a causa della sua posizione strategica sul Mar Baltico, 'La Regina della Lega Anseatica'.

La Lega, fondata con lo scopo di riunire e difendere i gruppi mercantili della zona, riuscirà, a cavallo tra il 1300 e il 1600, a creare una flotta sovranazionale e una serie di porti franchi che le assicurerrano potere e ricchezza. Tra le più importanti città anseatiche figurano Riga (Lettonia), Tallin (Estonia), Novgorod (Russia), Bruges (Belgio) e Danzica (Polonia); addirittura Londra dovette consentire alla lega di non pagare dazi doganali per le merci stoccate nel suo porto. Il declino di questa associazione arriva con la nascita dei grandi stati nazionali (in particolare il Regno di Svezia e la Prussia) e delle nuove confessioni cristiane che renderanno impossibile sanare i conflitti nati tra i suoi membri. Lübeck perderà il suo secolare stato di Città Libera per volere di Hitler in persona che l'annetterà allo stato federale dello Schlewig-Holstein. Questo atto palesemente offensivo per la storia cittadina sembra essere dovuto al fatto che la città negò al Führer l'autorizzazione per un comizio nella determinante campagna del 1932.

Holstentor, Lubecca

Il centro della città, interamente ricostruito dopo la guerra, è situato su un isolotto attorno al quale scorre il fiume Trave, connesso con l'Elba grazie a un canale artificale. L'unico portale di ingresso ancora conservato è l'affascinante Holstentor, la cui costruzione risale alla fine del Quindicesimo Secolo. Le piccole stradine del centro sono delimitate da numerose costruzioni in stile gotico baltico, con i mattoni esposti. Tra queste spicca certamente la chiesa luterana di Marienkirche che domina l'antico quartiere dei mercanti. Chiara si orienta con destrezza tra le vie di Lübeck fino a raggiungere con successo il negozio di Niederegger, uno dei più famosi produttori di marzapane. La leggenda vuole infatti che questo tipico dolce tedesco sia stato inventato proprio a Lübeck, durante un assedio della città nelle cui cucine era rimasto solo zucchero e mandorle. Rifocillata e sorridente, Chiara propone di continuare verso la prossima meta, Schwerin, capitale dello stato federale del Mecklenburg-Vorpommern e prima città dell'ex-Germania dell'Est che visiterò.

Il Palazzo di Schwerin

Non avendo avuto molto tempo per prepararmi sulle possibili destinazioni turistiche nei dintorni di Amburgo, avevo scelto Schwerin principalmente per il fatto che sorge in prossimità di un lago, particolare che rende una città sempre molto affascinante ai miei occhi. Resto così incredibilmente colpito dalla ricchezza di questo borgo, che scopro essere addirittura la capitale dello stato in cui risiede (pur essendo Rostock la città più grande). Come noterò spesso in altre città della ex-DDR, l'area centrale è molto ben curata ma al di fuori di questa il degrado, almeno per gli standard tedeschi, è palpabile.

Incuranti di questo procediamo verso il lago raggiungendo uno spiazzo sul quale è eretta una bellissima fontana. Acquistiamo delle fragole da una ragazza che sta festeggiando l'addio al celibato (una delle prove da superare è infatti vendere qualcosa a degli sconosciuti per un prezzo libero) e notiamo in lontananza le torri di un bellissimo castello. Si tratta dal Palazzo di Schwerin, costruito tra il 1845 e il 1857, mirabile esempio di revival romantico e sede del parlamento federale.

Plön

L'architettura è di uno splendore indescrivibile e si specchia sulle acque del lago con grande eleganza. Non a caso il palazzo è spesso indicato come la 'Neuschwanstein del Nord' con riferimento alla nota fortezza bavarese la cui bellezza ispirò il castello della Cenerentola di Walt Disney. Come se tanta grazia non fosse sufficiente, scopriamo che proprio quel giorno si tiene una festa cittadina con costumi tipici e ci addentriamo quindi nei giardini del palazzo tra una folla di eleganti ufficiali e cortigiane dalle larghe gonne. Soddisfatti della nostra giornata rientriamo ad Amburgo, già sognando le mete del giorno successivo: Kiel e Plön.

Regata durante la Kieler Woche

Nella lista delle capitali più brutte e culturalmente irrilevanti della Germania Kiel occupa il primo posto, seguita a breve distanza da Düsseldorf e Stuttgart. Sarà per le fitte nuvole che ricoprono il cielo, sarà che è estate e ci sono dodici gradi, ma proprio non riesco a ricordare uno scorcio significativo nè un aneddoto interessante relativo a questa città. E per fortuna che visitiamo Kiel all'apice del suo touristic-appeal, cioè proprio nel corso della Kieler Woche, uno dei più grandi ritrovi di navi a vela del mondo. La città ha però l'indubbio merito di aver dato i natali al fisico Max Planck (1858 ‐ 1947) e a livello ingegneristico si distingue anche per il Canale di Kiel, un canale artificiale lungo ben 98 chilometri che connette il Mar del Nord con il Mar Baltico.

Brema, Piazza Centrale

Fortunatamente, l'idea di scegliere una destinazione in base alla presenza di laghi nelle vicinanze si rivela ancora una volta azzeccata: la bellissima Plön, affacciata su ben quattro laghi, ha attratto la mia attenzione proprio per questa sua caratteristica mentre esaminavo con Google Maps la zona tra Kiel e Amburgo. A parte il panorama, che è davvero notevole, la città si distingue per l'omonimo castello, edificato ai tempi della Guerra dei Trent'anni (1618–1648).

Particolarmente soddisfatto dell'intenso soggiorno ad Amburgo ritorno verso Bonn fermandomi per una breve visita a Bremen (Brema), Città Libera della Lega Anseatica nella quale rivestì una particolare importanza soprattutto per via del suo porto sul fiume Weser che connette la Germania centrale con il Mare del Nord. Per questo suo glorioso passato, esattamente come Amburgo, la città gode dello stato di Bundesland e possiede un proprio Parlamento (il 'Senato').

Schnoor a Brema

Numerosi sono i luoghi di interesse nelle vicinanze della Piazza del Mercato: il Municipio, sede del Presidente del Senato, inaugurato nel 1409 e caratterizzato dalla sua bellissima facciata rinascimentale; la Statua di Rolando, paladino e difensore della città, dal quale dipende la fortuna di Brema (la leggenda vuole che una copia di questa statua sia custodita sotto il municipio, dovesse l'originale essere distrutta); e infine la Cattedrale di San Pietro che ho il piacere di visitare in compagnia di un anziano signore, incontrato per caso all'ingresso nell'edificio, che si è occupato del restauro della chiesa nel Dopoguerra. I suoi occhi luccicano di emozione mentre racconta ancora una volta i numerosi aneddoti relativi alle vetrate e alle navate.

Cammino quindi verso il fiume attraversando lo Schnoor, l'antico quartiere medioevale della città, preservato senza grossi danni per oltre ottocento anni. Sulla ben curata stradina di Stavendamm si affacciano le case più antiche di Brema, come la famosa Schifferhaus. Originariamente questa zona era abitata principalmente da pescatori e artigiani impiegati nelle corderie e fu abbandonata a se stessa dopo la guerra; negli ultimi decenni però venne risollevata dal degrado ed eretta a quartiere rappresentativo della città.

Dresda, Panorama

Grazie a un passaggio sul pulmino del mitico Carlos, uno spagnolo residende a Cuxhaven che sta andando in vacanza in Italia, rientro a Bonn nel tardo pomeriggio. Il mio periodo di studi in Germania si conclude presto e, ad eccezione di qualche breve incursione in Baviera, rimetterò piede sul suolo tedesco solo nell'estate del 2014. L'obiettivo questa volta è visitare alcune città appartenenti all'ex Germania dell'Est, prima che il processo di unificazione renda indistinguibile le loro peculiarità. Così, dopo una visita di due giorni alla cittadina polacca di Wroclaw, raggiungo Dresden (Dresda), capitale dello stato federale della Sassonia in un paio d'ore.

L'ex fabbrica di sigarette Yenidze

La città, da secoli rinomata per la sua bellezza e soprannominata 'La Firenze dell'Elba', fu sede di uno dei più controversi bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, in seguito al quale morirono almeno ventimila civili e andò distrutto l'intero centro storico che verrà ricostruito con cura solo nei decenni successivi. La giornata uggiosa non diminuisce affatto la maestosità del promenade di Dresda, sul quale si affacciano la splendida Frauenkirche, per motivi politici ultimo edificio del centro ad essere ricostruito, lo Zwinger, un immenso palazzo rococò, la Semperoper, l'opera della città, e, poco lontano, il Castello di Dresda.

Una statua osserva le rovine di Dresda nel 1945

Camminando per le strade del centro ammiro rapito il Fürstenzug, la più grande opera in porcellana del mondo, realizzata per celebrare l'ottocentesimo anniversario della dinastia dei Wettin e raffigurante molti dei suoi membri. Seguo il fiume fino a raggiungere l'iconica Yenidze, un'architettura arabeggiante un tempo sede dell'omonima fabbrica di sigarette (il cui tabacco veniva importato da Yenidze, in Tracia). Con la metro raggiungo quindi il giardino barocco Großer Garten, risalente al 1676, dal quale si staglia la Gläserne Manufaktur, una torre trasparente dalla quale i visitatori possono ammirare gli ultimi passaggi della produzione della Volkswagen Phaeton.

Leipzig

Il giorno seguente, con un'ora di Meinfernbus, raggiungo Leipzig (Lipsia), dove sarò ospite di Julio, un simpatico couchsurfer originario del Brasile che sta completando il suo PhD in Germania. La prima cosa che mi colpisce della città è la commistione tra architetture storiche e moderne. Ai numerosi edifici del centro, in stile rinascimentale, barocco e Gründerzeit, si affiancano la Gewandhaus, moderna sala concerti, l'altissima City-Hochhaus, dalla quale si può ammirare il panorama della città, e la sede dell'Università di Lipsia, la cui facciata ricorda in qualche modo l'ingresso di una chiesa.

La tomba di Johann Sebastian Bach

Il motivo principale per visitare Lipsia è l'ammirazione che provo per la figura del grande compositore Johann Sebastian Bach: il musicista tedesco visse infatti in questa città dal 1723 fino alla sua morte. É seppellito proprio sotto l'altare della Thomaskirche, la chiesa dove lavorò come maestro di cappella, e sul sagrato di questa venne eretta una statua alla sua memoria. Poco lontano, nella famosa Bosehaus, si trova anche il Bach-Archiv, il centro studi e annesso museo dedicato alla famiglia dei Bach e alla loro musica. Tra i pezzi forti della collezione sono da notare i resti dell'organo originale di Bach, alcuni suoi strumenti per la scrittura su pentagramma e numerose partiture autografe.

Muovendomi leggermente fuori dal centro raggiungo il Nuovo Municipio dove è situato il memoriale alla controversa figura di Carl Friedrich Goerdeler, eletto sindaco di Lipsia nel 1930. Conservatore, antisemita e monarchico, dopo aver inizialmente appoggiato Hitler, cercò, in seguito alle atrocità commesse nei confronti di ebrei e oppositori politici, di organizzare un movimento di resistenza interna al Partito Nazista. Fu tra i responsabili del fallito attentato del 20 Luglio 1944 dopo il quale, secondo i piani dei cospiratori, avrebbe dovuto assumere il comando del Terzo Reich e patteggiare una resa onorevole con gli alleati. Poco lontano sorge anche l'immenso palazzo di giustizia, il mio preferito dopo quello di Bruxelles.

Völkerschlachtdenkmal, Leipzig

Storicamente la città di Lipsia è conosciuta anche per l'omonima battaglia avvenuta tra le armate dell'Impero Francese, che verrà irrimediabilmente sconfitto, e la coalizione formata da Impero Russo, Austria, Prussia e Svezia. Per commemorare la vittoria, a cent'anni dallo scontro, venne eretto il monumentale Völkerschlachtdenkmal ('Memoriale della Battaglia delle Nazioni'). Altra peculiarità di Lipsia sono i laghi artificiali situati nella zona Sud della città, un tempo sede di numerose miniere a cielo aperto.

Una manifestazione a Lipsia nel 1989

Dalla Sassonia mi muoverò verso la Turingia grazie a un passaggio di Karl, un giovane musicista prossimo ai quarant'anni che si sta recando a un concerto nelle vicinanze di Kassel. Il viaggio in macchina con lui è molto interessante perchè posso ascoltare il racconto delle manifestazioni popolari che portarono alla Caduta del Muro. Tutto ruota intorno alla Nikolaikirche che, sotto la guida del parroco Christian Führer, organizzava ogni lunedì sera una Preghiera per la Pace. Col passare delle settimane, al fine di sottolineare la propria opposizione pacifica al regime, sempre più gente si riunì a questo ritrovo spirituale, tanto che molti dovettero rimanere sul sagrato. Grazie alle trasmissione radiofoniche della Germania dell'Ovest, l'eco della manifestazione si sparse per tutta la Germania Est e molte altre chiese ripresero questo tradizione del lunedì di preghiera.

Il Municipio di Weimar nel 1850

Il Nove Ottobre 1989 a Lipsia si contarono circa settantamila partecipanti, il Sedici salirono a centoventimila per arrivare alla cifra record di trecentomila la settimana successiva. I poliziotti, che circondavano i manifestanti, non osavano aprire il fuoco temendo che tra le persone riunite potessero esserci anche parenti e amici. Allo stesso modo, visto il rischio di un massacro di proporzioni storiche, le autorità politiche ordinarono alle truppe di ritirarsi.

Karl mi lascia poco fuori dal centro storico di Weimar, città di importanza fondamentale per la storia tedesca: tra i suoi residenti figurano scrittori del calibro di Johann Wolfgang von Goethe e Friedrich Schiller, musicisti come Johann Sebastian Bach e Franz Liszt, pensatori rivoluzionari tipo Martin Lutero e Friedrich Wilhelm Nietzsche e artisti quali Wassily Kandinsky e Walter Gropius che qui fondò la scuola del Bauhaus. A Weimar venne anche firmata la prima costituzione democratica della Germania alla fine della Prima Guerra Mondiale. A causa di questa dicotomia, glorioso passato culturale e fulcro dell'odiata repubblica, la città assunse anche un'importanza particolare sotto il nazismo e Hitler la visitò spesso. A soli otto chilometri di distanza venne organizzato il campo di concentramento di Buchenwald che i cittadini di Weimar furono obbligati a visitare non appena gli alleati presero il controllo della città.

Johann Wolfgang von Goethe in un dipinto
di Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (1786)

Il centro città ospita diversi edifici storici tra i quali la casa di Schiller, quella di Bach e quella di Goethe con l'annesso museo, il cimitero dove i due scrittori sono seppelliti (Fürstengruft) e la Biblioteca Anna Amalia, parzialmente distrutta in un incendio del 2004. Appena al di fuori della zona turistica però, si nota un certo degrado testimone della passata amministrazione sovietica. Ovunque ci sono impalcature e gru all'opera, esattamente come a Lipsia e Dresda. I più maligni dicono che sono le ultime occasioni delle città dell'Est di usare il contributo di solidarietà, una tassa che ogni tedesco dell'Ovest versa per aiutare i nuovi stati.

Eisenach e le sue colline

Continuo il mio viaggio, questa volta in treno con un biglietto condiviso, fino a raggiungere Eisenach, città nota per aver dato i natali a Johann Sebastian Bach nel 1685. Come scoprirò grazie a Helene, mia ospite, e alla sua squisita famiglia, la città ha molti altri aspetto interessanti. La giovane couchsurfer, da poco tornata da un viaggio in Tanzania, mi attende sorridente nella piazza centrale del paese. Facciamo un breve giro per Eisenach toccando i punti turistici, in genere legati a Bach o a Lutero, che studiarono entrambi nella piccola scuola elementare del paese, frequentata anche da Helene ('How cool is that?'). Ci inerpichiamo quindi sulle stradine di Eisenach, ammirando le caratteristiche case in stile Gründerzeit.

Il Wartburg

Verso il tramonto raggiungiamo la collina di fronte al Wartburg, la splendida fortezza sovrastante la città che, si racconta, fornì ispirazione a Ludovico II di Baviera nel costruire il Castello di Neuschwanstein. Mentre il sole scompare lentamente dietro le colline, Helene mi elenca alcuni episodi celebri relativi alla fortezza: qui Martin Lutero tradusse il Nuovo Testamento dal greco antico al tedesco, fissando in qualche modo i paletti del tedesco standard; nel castello venne anche organizzata nel 1207 la Sängerkrieg, una leggendaria competizione tra menestrelli resa celebre in particolare dall'opera 'Tannhäuser und der Sängerkrieg auf Wartburg' di Richard Wagner.

Tannhäuser e Venere

Come mi racconterà più tardi Michael, padre di Helene, davanti a un ottimo piatto di Risotto alla Milanese cucinato con abilità dalla moglie Kerstin, il compositore tedesco, brevemente ospite di Eisenach, unisce in quest'opera la competizione del Sängerkrieg con la leggendaria figura di Tannhäuser, un nobile soldato che riesce a trovare, nei pressi di Eisenach, l'ingresso al mondo sotterraneo di Venere (Venusberg). Se il nome di Tannhäuser vi dovesse suonare famigliare è probabilmente a causa di una dotta citazione nell'epico monologo finale del film 'Blade Runner' (1982) di Ridley Scott.

Il dopocena è ravvivato da intense discussioni: Michael mi racconta del periodo prima del Crollo del Muro, nel quale ebbe parte attiva portando dispacci organizzativi tra le varie parrocchie che organizzavano le Preghiere per la Pace. Le problematiche relative alla DDR sono molto sentite in questa zona: il confine tra le due Germanie correva infatti pochi chilometri più a Ovest e a causa di questa posizione strategica era necessario avere permessi speciali per entrare nei paesi vicini, cosa che contribuì all'impoverimento della regione. La conversazione si sposta quindi sull'integrazione europea e, ripensando ai racconti appena sentiti, ci troviamo d'accordo nell'affermare che, nonostante gli innegabili problemi e i continui venti di guerra e secessione, l'Europa non è mai stata 'così prospera e felice'.

Una Wartburg 311

Apriamo ancora un'altra birra, brindando al futuro dell'Unione Europea, e la conversazione si fa meno impegnata ma non per questo meno interessante: Michael è un appassionato di calcio mi racconta del suo recente viaggio in Brasile al seguito della nazionale tedesca (che trionferà in finale contro l'Argentina). Menziona il peso della sconfitta contro l'Italia ai Mondiali di Germania del 2006 e mi racconta di una dimenticata partita dei mondiali del 1974 tra Germania dell'Ovest, già qualificata, e Germania dell'Est, vinta da quest'ultimi uno a zero. Dai racconti degli abitanti dell'ex-Germania dell'Est traspare sempre, con intensità diversa, un misto di orgoglio e frustrazione nei confronti del loro passato, quasi a sottolineare lo sforzo compiuto dai cittadini per liberarsi dal giogo sovietico e le differenze che ancora rimangono con i cittadini dell'Ovest del paese. Questo sentimento è magistralmente raccontato nel film capolavoro 'Goodbye Lenin!' (2003).

Il Muro di Berlino

Il mio ospite è anche un esperto di auto e scopro così che ad Eisenach venne prodotta nel 1928 la prima macchina BMW. La fabbrica bavarese, specializzata solamente in motori, acquisì infatti la già esistente Automobilwerk Eisenach, in grado di produrre vetture complete come la famosa Dixi. Nel Dopoguerra la fabbrica passò in mano sovietica, senza che la BMW, appartenente alla Germania sconfitta, potesse far nulla per difendere il proprio brand. Pertanto tutte le BMW prodotte tra il 1945 e il 1951 vennero assemblate ad Eisenach. Successivamente, nel 1952, la compagnia venne donata alla DDR che la ribattezzò EMW, dato che nel frattempo la BMW era riuscita a riappropriarsi del proprio nome e del logo. Il canto del cigno di questa compagnia, che verrà smantellata in seguito alla riunificazione tedesca, è rappresentato dal modello Wartburg, considerata l'auto di lusso della Germania dell'Est.

Sono ormai le due di notte e, dopo un ultimo brindisi, ci avviamo un po' barcollanti verso le nostre rispettive stanze mentre le immagini del glorioso passato di questa piccola cittadina si succedono davanti ai miei occhi. Il giorno seguente Michael e la sua famiglia mi danno un passaggio fino a Erfurt, capitale della Turingia e ultima tappa del mio viaggio. Qui mi incontro con Christiane, un'altra Couchsurfer che ha accettato di ospitarmi per una notte e di mostrarmi un po' della sua città.

La Cattedrale di Erfurt

La ragione della mia fermata ad Erfurt era principalmente il biglietto di bus Erfurt-Monaco acquistato qualche mese prima del viaggio, spesa che si rivelerà inutile in quanto riuscirò a trovare un passaggio in macchina diretto fino a Innsbruck. Nonostante questo non rimpiango affatto quest'ultima destinazione, rimanendo positivamente colpito dalla città. Il ben tenuto centro storico medioevale è circondato dai più recenti quartieri in stile Gründerzeit che degradano a loro volta nella periferia dei Plattenbau, i disumani palazzoni in stile sovietico costruiti negli Anni Settanta. In uno di questi abita la mia ospite e insieme sorridiamo del nome delle vie, tutte dedicate agli abitanti delle città affiliate al Patto di Varsavia: Prager Strasse corre parallela alla Via delle Nazioni e incrocia Warschauer Strasse, a sua volta attraversata da Berliner Strasse e Vilniuser Strasse.

Krämerbrücke, Erfurt

Tra i molti luoghi di interesse della città spiccano di sicuro il Krämerbrücke, il ponte sul fiume Breitstrom sopra al quale vennero costruite diverse case in legno, peculiarità che lo rende in qualche modo simile al Ponte Vecchio di Firenze; la Cattedrale gotica, dove Martin Lutero venne ordinato sacerdote nel 1507, nota per le bellissime vetrate e le gigantesche campane; e la Vecchia Sinagoga, costruita nel 1100, sede del Tesoro di Erfurt, una collezione di monete preziose e gioielli medioevali ritrovata tra le mura di una casa del quartiere ebraico nel 1998. Per gli amanti degli aneddoti relativi alla famiglia Bach non si può infine non citare la Kaufmannskirche St. Gregor, una delle più antiche chiese della città, dove Johann Ambrosius Bach e Maria Elisabeth Lämmerhirt, genitori di Johann Sebastian, si sposarono nel 1668.

Petersberg, Erfurt

Concludiamo il nostro giro raggiungendo la Cittadella di Petersberg, un'immensa fortificazione che domina il lato ovest della città. Passiamo davanti a un enorme granaio, ora adibito a sala concerti, fino a raggiungere uno spiazzo panoramico. Da qui ammiriamo l'avvicinarsi di una violenta tempesta con fulmini che si scaricano sulle colline attorno alla città. Questa cupa atmosfera contribuisce ad amplificare il fascino medioevale di Erfurt. Ritorniamo verso casa stanchi ma soddisfatti di questo bel giro.

Raggiungo Jena l'indomani, una piovosa domenica mattina, e lì mi incontro con Raphael, un giovane che mi darà un passaggio diretto fino a Innsbruck. Nei pressi di Rosenheim le alpi tirolesi, infuocate da un maestoso tramonto, ravvivano l'orizzonte e mi assopisco dolcemente mentre gli ultimi chilometri delle Germania scivolano rapidi sotto di me.

Il lettore più attento (e affetto da insonnia) avrà certo notato l'assenza di una sezione dedicata alla capitale Berlino. Ho visitato questa città molto di corsa una decina di anni fa. Mi riprometto di tornarci a breve per una visita più attenta al fine di poter scrivere qualcosa di interessante al riguardo