A Niccolò, il Difensore

Tutti gli Articoli del Blog

“Lettera aperta al Machiavelli del Foro”
(costretto a proteggere Cesare dal Foro di Ruby)
18 Gennaio 2011

Caro Niccolò,

Ho un timore reverenziale nello scrivere il tuo cognome, perchè forte è la paura di ricevere immantinente una citazione in tribunale, un esposto alla Procura della Repubblica o anche solo un “Mavalà”. Chi ti scrive è un giovane studente italiano che è costretto ad assistere ogni giorno al vergognoso teatrino messo in ballo dal tuo datore di lavoro. Parlo ovviamente del tuo lavoro di avvocato, perchè sappiamo bene che per il tuo lavoro di Deputato rispondi, costituzione alla mano, solo ai cittadini tutti e alla tua coscienza (prego nota che ho evitato facili battute al riguardo).

E’ proprio unome di questi cittadini che invoca il tuo aiuto! Forse non condividiamo la stessa visione politica (ammesso che questa parola abbia ancora senso nel nostro beneamato paese), magari non frequenteremmo nemmeno le stesse compagnie (brutto posto la Camera e anche Mario Furlan non è proprio un angioletto), ma ho sempre provato un grande rispetto per te. Davvero, non faccio parte della metà Italia che a parer tuo ti odia. Sono affezionato a te perchè sei un po’ come i cattivi dei fumetti, quelli che alla fine vorresti quasi vedere trionfare sui buoni. Sì, perchè saranno malvagi, spietati e senza scrupoli, ma almeno sono intelligenti, combattono con astuzia e cinismo, quello che più conta per loro è dimostrarsi superiori agli altri, trovare le brecce nel sistema di leggi e valori della società. Sono dei rivoluzionari e in loro assenza non ci sarebbe storia.

Insomma, sei un po’ come il Joker per Batman, il Dottor Octopus per Spiderman, o Rastapopoulos per Tintin, personaggi ai quali, alla fine, non si può non volere bene. E poi diciamolo, tra l’oca che confonde Washington con New York, la show-girl che fa il Ministro delle Pari Puttanità e il Ministro-Poeta dei Crolli di Pompei, sei uno dei pochi che si è guadagnato il posto senza passare da sotto la scrivania di Cesare. Non c’azzecchi niente con gli altri della corte dei miracoli che lo difendono solo per difendere sé stessi: anche senza di lui saresti comunque tra i migliori avvocati del paese, mentre buona parte di quel caravanserraglio di zoccole e servi che lo circondano andrebbe a fondo senza lasciare traccia.

Ammetto di aver sempre seguito con interesse le tue uscite in difesa degli scandali del tuo protetto e ogni volta ho aperto il giornale con trepidazione: “Chissà cosa si inventa oggi il Principe del Foro”. Mi sono inchinato davanti all’astuzia delle rogatorie, all’affascinante doppia strategia del Lodo/legge costituzionale e confesso di essere rimasto un po’ impensierito quando sei scaduto nel comunque memorabile “Utilizzatore finale”. Credimi, arrivo persino a comprendere (ma non a giustificare) il gusto perverso che ti guida a difendere a oltranza l’indifendibile (se non erro fu Carlo Taormina a dire che la massima aspirazione per un avvocato è far assolvere un colpevole). Certo, dopo aver difeso il gruppo neonazista di Ludwig, colpevole di una trentina di omicidi, probabilmente prendere le difese di un vecchietto malato accusato solo di corruzione, concussione e prostituzione minorile ti sarà sembrato quasi un imperativo kantiano.

Ciononostante ti chiedo di desistere, rifiuta di assisterlo, smettila di cercare strategie per salvarlo. Non gli devi niente, tutto quel pelo sullo stomaco ti fa male, ti lascia l’amaro in bocca peggio che a Mariastalla prima di diventare ministro. Capisco che la sfida è affascinante ma anche un artista del cavillo come te deve sapere quando fermarsi. Fallo per noi, per il nostro Paese. Lo so che è uno schifo, lo so che è pieno di imbecilli (*) che l’hanno votato e lo farebbero ancora, lo so che un simile governo è proprio quello che li rappresenta ed è esattamente quello che si meritano. E’ vero, i Minchiolini abbondano e ci vorranno decenni per liberarsi della malefica eredità di vent’anni di mignottocrazia, però da qualche parte si deve cominciare. E poi non siamo tutti così.

In cambio del tuo aiuto il popolo italiano ti assicura la difesa di quindici serial killer e dieci capimafia a tuo piacere. In questo modo avresti il futuro garantito che è una cosa importante per un giovane avvocato come te. Ricordati che Cesare, a furia di assumere sildenafil citrato, è a rischio infarto (Dio ce ne scampi!) e in una simile circostanza tu perderesti in un attimo il Gran Finale che hai sempre sognato.

Niccolò, noi ti si vole bene! Questa è una proposta seria, pensaci e facci sapere (magari convinci anche il tuo padre spirituale Piero a fare altrettanto)!

(*) E’ vero, non è politicamente corretto dare dell’imbecille agli elettori di Papi ma, come mi insegni, qualcuno per sentirsi offeso e sporgere querela dovrebbe prima dimostrare di averlo votato, cosa impossibile dato che il voto è segreto. E’ lo stesso trucco che hai usato con quelle anime candide che pensavano di denunciare Re Silviolo per inadempienza del Contratto con gli Italiani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.