Victor Jara

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Victor Jara

Lidio Jara Martínez nasce il 28 settembre del 1938 a Lonquen, una piccola città nei pressi di Santiago del Cile, da una famiglia di contadini. Dopo pochi anni di matrimonio il padre abbandona la famiglia e la madre, Amanda, si ritrova a dover crescere i numerosi figli da sola. Cantante dilettante, trasmette al figlio la passione per la musica e gli insegna a suonare la chitarra. Victor ha solo 15 anni quando sua madre muore, e decide di entrare in seminario, dal quale uscirà dopo appena 2 anni per arroularsi nell'esercito. [Continua a leggere]

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Una volta congedato inizia lo studio della musica popolare cilena e si interessa di politica. Contemporaneamente si esibisce in pubblico e nel 1966 viene pubblicato il suo primo disco, intitolato semplicemente Victor Jara. Le sue canzoni sono piene d'amore per il suo popolo, ritratto come semplice e lavoratore, e molte di esse sono denuncie di ingiustizie sociali e scandali politici.

Jara diventa così l'elemento portante del movimento musicale e culturale conosciuto come "Nueva Canción Chilena". Jara si occupa anche di teatro: nel 1960 mette in scena come regista La Mandragola di Machiavelli e successivamente si occupa di autori come Bertolt Brecht, Raul Ruiz, Alessandro Sieveking e Peter Weiss. Dal 1961 come direttore artistico lavora in Olanda, Francia, Unione Sovietica, Cecoslovacchia e conosce la futura moglie, Joan Turner. Nelle elezioni presidenziali cilene del 1973 si schiera al fianco del socialista Salvador Allende, esibendosi in concerti a favore degli ideali del suo partito.

victor Jara nel dipinto di W. Mattheuer'Requiem per Victor Jara' (1973) di Wolfgang Mattheuer (1927 - 2004)

La campagna di Allende è un successo ma, poco dopo essere stato eletto, il neo presidente viene destituito da un violento colpo di stato organizzato dalla cerchia dei militari e capeggiato dal generale Augusto Pinochet con il supporto della CIA. Nel corso dei rastrellamenti di quei giorni anche Victor viene arrestato e, dopo alcuni giorni di reclusione, condotto, insieme ad altri sospettati, nello stadio nazionale del Cile.

Lì i militari torturano i prigionieri: spezzano le mani di Jara e lo deridono esortandolo a cantare le sue canzoni. Nonostante l'atroce dolore e le violenze subite, Victor intona la canzone del Partito di Unità Popolare, e viene brutalmente ucciso a colpi di pistola, il 15 Settembre del 1973.

Sua moglie Joan viene condotta davanti al suo corpo massacrato e ha solamente il tempo di organizzare il funerale e la sepoltura, prima di lasciare segretamente il paese, portando con sé alcune incisioni delle ultime canzoni del marito. L'opera di Jara, dalla quale traspare la grande umanità dell'autore e la sua volontà di difendere i deboli e gli emarginati, è oggi ricordata e apprezzata in tutto il mondo.

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