Tintin in Tibet è stato scritto in un periodo molto difficile per l’autore: Hergé, cattolico convinto, dopo ventisei anni di matrimonio con Germaine Kieckens si innamora di una colorista del suo studio, Fanny Vlaminck. La contraddizione tra il voler restare fedele alla moglie e l’attrazione per Fanny porteranno l’autore belga sull’orlo della crisi di nervi.
Hergé soffre quindi di disturbi del sonno, in particolare di incubi ricorrenti, nei quali si trovava circondato da neve e luce abbagliante. Decide di rivolgersi allo psicologo svizzero Franz Riklin, allievo di Carl Jung, il quale gli consiglia di abbandonare il lavoro per dedicarsi a combattere i propri “demoni mentali”.
Hergé considera l’opzione ma, non volendo abbandonare il suo lavoro, divorzia dalla moglie, sposa Fanny e continua a disegnare Tintin in Tibet, trasmettendo al racconto quella carica mistica che lo rende tanto apprezzato dal pubblico.
Il personaggio di Chang Chong-Chen è stato introdotto nell’episodio Il Loto Blu ed è ispirato a Zhang Chongren (1907 – 1998), scultore e artista cinese amico di Hergé. Nella pagina dedicata al Loto Blu puoi trovare ulteriori informazioni sulla loro amicizia.
Qualche curiosità:
- Hergé ha definito Tintin in Tibet la sua opera preferita delle Avventure di Tintin
- In Cina la censura ha cambiato il titolo in Tintin nel Tibet Cinese per poi ritornare al titolo originale dopo le proteste dell’editore
- Nel 2006 alla Fondazione Hergé viene conferito il premio tibetano Light of Trught, consegnato dal Dalai Lama in persona