La fotografia e la narrazione del film sono l’unica cosa che lo salvano dall’essere deludente. Per il resto, a parte la buona caratterizzazione della vita del fotografo, la trama è noiosa e lenta e l’opera non sembra avere nulla da dire, se non un’appena accennata riflessione sulla sfuggevolezza della realtà. Controcultura, dicono alcuni. Per il resto sono da notare le scene di sesso, di sicuro meno esplicite ma più sensuali di quelle del tanto acclamato “Ultimo Tango a Parigi”, per la prima volta accettate in un film prodotto a Hollywood. E’ chiaro che questo aspetto ha contribuito notevolmente a dare al film una notorietà di certo non meritata. Non a caso, la seconda orgia di Antonioni, filmata quattro anni dopo nel film Zabriskie Point, affonderà nell’anonimato. Insomma, niente di che, un puro esercizio narrativo riuscito solo a metà.