Una prova ancora acerba di Rossellini (che si disinteressò alle riprese dopo poco) e successivamente di Monicelli. L’idea di base, il desiderio di un ex-galeotto di tornare in carcere dove i detenuti ancora credono che il mondo di fuori siano onesto, è buona e si presta al personaggio surreale di Totò. Purtroppo la narrazione è frammentaria e lenta. E le riprese non coinvolgono.
commedia drammatico noioso passabile