Fabrizio De Andrè (1976)

Il Pescatore

Fabrizio De Andrè

Il Pescatore da Fabrizio De Andrè, Fabrizio De Andrè
Il Pescatore
Testo
All'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito un pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino
due occhi grandi da bambino
due occhi enormi di paura
eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane
ho poco tempo e troppa fame
e chiese al vecchio dammi il vino
ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno
non si guardò neppure intorno
ma versò il vino e spezzò il pane
per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento
poi via di nuovo verso il vento
davanti agli occhi ancora il sole
dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore
e la memoria è già dolore
è già il rimpianto di un aprile
giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi
vennero in sella con le armi
chiesero al vecchio se lì vicino
fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole
s'era assopito il pescatore
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso
e aveva un solco lungo il viso
come una specie di sorriso.
Il Pescatore
note e significato

Nella versione originale del 1970 de "Il pescatore", la canzone si concludeva con una melodia fischiettata da De Andrè.

Riporto una frase di De Andrè al riguardo de "Il pescatore":

"[...] per esempio i pescuèi che, proprio come ne Il pescatore, hanno la faccia solcata da rughe che sembrano sorrisi e, qualsiasi cosa tu gli confidi, l'hanno già saputa dal mare".

Una risposta a “Il Pescatore”

  1. La versione dal vivo con la PFM è quella che si ascolta comunemente ormai; ma per me “Il Pescatore” è questa, con il solo accompagnamento di chitarra, e De Andrè che fischietta il ritornello (curiosa coincidenza con “Impressioni di Settembre”, della stessa PFM, altra canzone con ritornello solo musicale).

    La versione dal vivo è musicalmente più bella, con l’arrangiamento rock, il violino elettrico etc.

    Per me questa è la mia adolescenza, i miei quattordici anni, il ricordo di quando imparavo a suonare la chitarra sulle note di questa canzone, e non della “Canzone del Sole” di Battisti (che non mi è mai piaciuto e tuttora non mi piace), come facevano tutti gli altri.

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