La Buona Novella (1970)
Laudate Hominem
Fabrizio De Andrè
Testo
Laudate dominum
Gli umili, gli straccioni:
"Il potere che cercava
il nostro umore
mentre uccideva
nel nome d'un dio,
nel nome d'un dio
uccideva un uomo:
nel nome di quel dio
si assolse.
Poi, poi chiamò dio
poi chiamo dio
poi chiamò dio quell'uomo
e nel suo nome
nuovo nome
altri uomini,
altri, altri uomini
uccise ".
Non voglio pensarti figlio di Dio
ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
Laudate dominum
Laudate dominum
Ancora una volta
abbracciamo
la fede
che insegna ad avere
ad avere il diritto
al perdono, perdono
sul male commesso
nel nome d'un dio
che il male non volle, il male non volle,
finché
restò uomo
uomo.
Non posso pensarti figlio di Dio
ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
Qualcuno
qualcuno
tentò di imitarlo
se non ci riuscì
fu scusato
anche lui
perdonato
perché non s'imita
imita un dio,
un dio va temuto e lodato
lodato...
Laudate hominem
No, non devo pensarti figlio di Dio
ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
Ma figlio dell'uomo, fratello anche mio.
Laudate hominem
note e significato
Riporto uno stralcio di intervista a De André su "La Buona Novella".
"Quando scrissi 'La buona novella' si era in piena lotta studentesca, e le persone meno attente, che sono sempre la maggioranza di noi, compagni, amici, coetanei, considerarono quel disco come anacronistico, e dicevano:"
"'Ma come, noi andiamo a lottare nel cuore dell'università contro abusi e soprusi e tu invece ci vieni a raccontare la storia della predicazione di Gesù Cristo?', e non avevano capito che in effetti 'La Buona Novella' è una allegoria, che paragona le istanze migliori e più sensate della rivolta del '68 con quelle della vita di Cristo, queste ultime da un punto di vista spirituale sicuramente più elevate, ma dal punto di vista etico-sociale molto simili alle prime."
Mai tramonterà il genio di De Andrè. Mai la sua poesia..