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Quintetto n. 4 in Re Maggiore G 448 ’Fandango

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Quintetto n. 4 in Re Maggiore G 448 ’Fandango da Musica Classica, Musica Classica
Quintetto n. 4 in Re Maggiore G 448 ’Fandango
Testo
(strumentale)
Quintetto n. 4 in Re Maggiore G 448 ’Fandango
note e significato

Luigi Boccherini nasce a Lucca nel 1743 in una famiglia di musicisti. Dal padre apprende fin da giovane l'arte del violoncello arrivando ad esibirsi a soli 14 anni con l'orchestra del Teatro Imperiale di Vienna. Nel 1764, di ritorno a Lucca, fonda, insieme agli amici Manfredi, Nardini e Cambini, il primo quartetto d'archi stabile di cui si abbia memoria. Con Manfredi si trasferisce a Parigi dove ottiene un buon successo, tanto da venir notato dall'ambasciatore di Spagna che invita i due musicisti a trasferirsi alla corte del re Carlo III.

É in questi anni che Boccherini produce alcuni dei suoi pezzi più famosi, come le sue sei sinfonie, un perfetto esempio di musica melodica italiana. Nonostante questi successi, Boccherini attraversa un periodo molto cupo: sul finire degli anni Settata sua moglie e il suo protettore a corte muoiono a poca distanza l'uno dall'altro, e il musicista italiano si ritrova disoccupato, con ben cinque figli da mantenere.

Riesce a trovare lavoro come maestro da camera a Madrid, inviando le sue composizioni a Federico Guglielmo II di Prussia, suo nuovo mecenate. Quest'ultimo avrà però vita breve e Boccherini si ritrova nuovamente disoccupato. Viene ospitato come maestro e compositore in alcune casi di nobili spagnoli, fino a quando è richiamato a corte dove gli viene richiesta da Luciano Bonaparte una nuova versione dello Stabat Mater, una melodia gregoriana musicata nel 1736 da Giovanni Battista Pergolesi.

A causa della successiva guerra tra Francia e Spagna Boccherini non riuscirà più a trovare un lavoro stabile, e vivrà i suo ultimi anni in povertà, afflitto dalla perdita di tre figlie e della seconda moglie. Muore il 18 maggio 1805.

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