Vitamia (2011)

Ventimila Leghe (in Fondo al Mare)

Gianmaria Testa

Ventimila Leghe (in Fondo al Mare) da Vitamia, Gianmaria Testa
Ventimila Leghe (in Fondo al Mare)
Testo
Il primo fu Capo di Buona Speranza
Chiuso per legge e decreto speciale
Che la smettessero le onde pacifiche
D'imbastardire quell'altro mare

Poi fu la volta di Panama e Suez
E quindi del Bosforo e di Gibilterra
Ogni maroso pretese il rispetto
Della sovrana indipendenza

Niente più scambi di acque e di pesci
Niente più giri del mondo in veliero
Tutti i canali rimasero chiusi
A qualunque passaggio di flutto straniero

Così per un poco tornarono chete
Le acque dei mari di tutto il pianeta
Ma non durò molto che un'onda riprese
A dir ch'era tempo di farla finita

Successe che un giorno nel mare nostrano
Lo Jonio pretese di stare da solo
E così vollero pure il Tirreno
Il mar di Sardegna e l'Adriatico al volo

Insomma, “nessuno si mischi a nessuno”
Tuonavan le acque dei bassi fondali
“Ognuna rimanga ancorata ai suoi porti
E bagni soltanto le sabbie natali”

Sembrava finita ma era solo l'inizio
E anche cosi fu ben brutto vedere
In quel che era stata la grande distesa
Lo strazio dei fossi a dividere il mare

Era solo l'inizio, come già si diceva
Perché? Ora la febbre secessionista
Andava ammalando ogni singola riva
E niente e nessuno riusciva a dir basta

Così da Trieste alla punta pugliese
E dalla Sicilia alla Costa del Sole
Ogni più piccola cala pretese
L'indipendenza e non solo a parole

Ma la questione divenne barbina
Quando si presero goccia con goccia
E ognuna, guardando la propria vicina
Diceva: “Vai via o ti rompo la faccia”

Il mare fu presto una grande rugiada
Inutile ai pesci e a qualunque creatura
Morirono il tonno, l'acciuga, lo spada
Restarono in secca le barche d'altura

E poi un giorno, o una notte, non so
Accadde qualcosa di ancora più strano
Conoscete la formula H2O
Sì, quella dell'acqua, che tutti sappiamo

Ebbene, l'idrogeno trovo da ridire
Sostenne di avere la maggioranza
E quindi il diritto sovrano di ambire
All'ormai sacrosanta indipendenza

Ci fu come un vento, un soffio infinito
E l'acqua dei mari s'invaporo in cielo
Rimase un deserto di sale e granito
Ma buio e profondo più nero del nero

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