E’ un buon film con grandi attori ma la trama viene un po’ appiattita dalla poco verosimile storia d’amore tra i due prigionieri (alla quale il regista Gillo Pontecorvo si era fortemente opposto, arrivando a litigare pesantemente con il co-sceneggiatore e amico Franco Solinas). Nel complesso è comunque un’opera carica di pathos capace di spingere a più di una riflessione sul concetto di cosa significhi essere umani. A questo proposito, si nota l’influenza del libro “Se questo è un Uomo” di Primo Levi.
buono drammatico