Folk Beat N°1 (1967)

Auschwitz

Francesco Guccini

Auschwitz da Folk Beat N°1, Francesco Guccini
Auschwitz
Testo
Son morto con altri cento,
son morto ch'ero bambino:
passato per il camino,
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neve:
il fumo saliva lento
nel freddo giorno d'inverno
e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz tante persone,
ma un solo grande silenzio;
è strano: non riesco ancora
a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come può l'uomo
uccidere un suo fratello,
eppure siamo a milioni
in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannone,
ancora non è contento
di sangue la belva umana,
e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà
che l'uomo potrà imparare
a vivere senza ammazzare,
e il vento si poserà.
Auschwitz
note e significato

Racconta Guccini:

"In sala d'incisione il capo tecnico, dopo aver ascoltato 'Auschwitz', disse - Ma a lei piacciono davvero queste canzoni? - Risposi timidamente di sì, che ci credevo - Ascolti me, cambi mestiere, oppure, se proprio vuole ostinarsi a cantare, cambi genere, perchè mi mette addosso una tristezza che mi vien voglia di suicidarmi"

"Auschwitz" è meglio conosciuta come "Canzone del bambino nel vento", il titolo con cui venne spesso cantata dai Nomadi. Clicca qui per ascoltare la loro versione

Di "Auschwitz" vennero realizzate ben due cover in inglesi, una di Tommy Scott nel 1967 e l'altra da Rod MacDonald nel 1994

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