Via Paolo Fabbri 43 (1976)

Canzone di Notte N°2

Francesco Guccini

Canzone di Notte N°2 da Via Paolo Fabbri 43, Francesco Guccini
Canzone di Notte N°2
Testo
E un'altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo,
forse perché son vivo.

E voglio in questo modo dire "sono!",
o forse perché è un modo pure questo per non andare a letto
o forse perché ancora c'è da bere,
e mi riempio il bicchiere.

E l'eco si è smorzato appena
delle risate fatte con gli amici,
dei brindisi felici

in cui ciascuno chiude la sua pena,
in cui ciascuno non è come adesso da solo con se stesso
a dir "Dove ho mancato, dove è stato?",
a dir "Dove ho sbagliato?"

Eppure fa piacere a sera,
andarsene per strade ed osterie, vino e malinconie,
e due canzoni fatte alla leggera

in cui gridando celi il desiderio
che sian presi sul serio
il fatto che sei triste o che t'annoi,
e tutti i dubbi tuoi.

Ma i moralisti han chiuso i bar,
e le morali han chiuso i vostri cuori
e spento i vostri ardori.
È bello, ritornar normalità,
è facile tornare con le tante stanche pecore bianche.
Scusate, non mi lego a questa schiera:
morrò pecora nera.

Saranno cose già sentite,
o scritte sopra un metro un po' stantio,
ma intanto questo è mio.

E poi, voi queste cose non le dite,
poi, certo, per chi non è abituato pensare è sconsigliato,
poi è bene essere un poco diffidente
per chi è un po' differente.

Ma adesso avete voi il potere;
adesso avete voi supremazia, diritto e Polizia,
gli dei, i comandamenti ed il Dovere

purtroppo, non so come siete in tanti,
e molti qui davanti
che ignorano quel tarlo mai sincero
che chiamano "pensiero".

Però non siate preoccupati:
noi siamo gente che finisce male:
galera od ospedale.

Gli anarchici li han sempre bastonati,
e il libertario è sempre controllato dal clero, dallo Stato.
Non scampa, fra chi veste da parata,
chi veste una risata.

O forse non è qui il problema
e ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi,
e ognuno costruisce il suo sistema
di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali
scordando che poi infine tutti avremo
due metri di terreno.

E un'altra volta è notte e suono,
non so nemmeno io per che motivo,
forse perché son vivo,
o forse per sentirmi meno solo,
o forse perché è notte e vivo strani fantasmi e sogni vani
che danno quell'ipocondria ben nota.
Poi... la bottiglia è vuota

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