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Signore e Signori, Buonanotte

1976

signore_e_signori_buonanotteUn film incredibilmente attuale con un cast da paura (Tognazzi, Celi, Mastroianni, Villaggio e Gassman tanto per citarne alcuni) che fa a pezzi senza pietà la società italiana degli Anni Settanta e, rivisto oggi, ci ricorda tristemente quanto poco sia cambiato da allora. La satira graffiante del “Collettivo” (nato dall’unione dei maestri della Commedia all’Italiana come Scola, Magni, Monicelli, Comencini e Loy) ci regala un surreale e spassoso Tg3 (che all’epoca non esisteva ancora) composto da servizi che scimmiottano i problemi dell’Italia di allora e di oggi: il terrorismo politico (vero o presunto), i rapimenti, i giochi di potere all’interno del Vaticano, le forze dell’ordine senza onore, la corruzione diventata sistemica, la povertà dei pensionati e i guai del Meridione.

Alcuni spezzoni sono più vivaci e significativi di altri ma nel complesso è un film che offre diverse scene memorabili e dà vita, nell’arco di centoventi minuti, a numerosi personaggi rimasti nell’immaginario comune. Non per niente, al rivelarsi di ogni nuovo scandalo politico, lo spezzone in cui Paolo T. Fiume intervista un ministro indagato fa il giro del web suscitando consensi e ammirazione.

Particolarmente ammirabile è la cura certosina con cui gli sceneggiatori riescono a tirare fuori momenti di ilarità da quasi ogni battuta del film: dalla vecchietta in coda dal dottore che riconosce Tognazzi per il suo film “Il Federale”, alla cornice degli studi televisivi dove il giornalista mette in mostra il massimo dell’anti-professionalità, fumando una sigaretta e flirtando con la segretaria.

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