Grazie, Presidente

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Il lento declino della parabola politica del Presidente più Amato dalle Battone degli ultimi 150 anni è stato prolungato di qualche mese da una sparuta minoranza di poveracci che hanno venduto la loro dignità (ammesso che ne fossero precedentemente in possesso) in cambio di appalti, vil denaro o condoni giudiziari. Si commentano da soli, non vale neanche la pena stare a pensarci troppo; sappiamo bene come funziona la politica, non c’è niente di nuovo, tanto più che uno di loro sembra avere già perso quello che secondo gli Illuministi è il dono più importante: la Ragione.

La rinnovata fiducia al Presidente del Consiglio da parte di entrambi i rami del Pappamento ha reso possibile una nuova coagulazione al Centro di partitini più o meno sconosciuti, con leader in genere insignificanti o contraddittori (infimi servitori riscopertosi padroni dopo sedici anni, cattolici devoti e divorziati, ex-radicalibaciapile). Un avvenimento, questo, che influenzerà non poco i prossimi anni della politica italiana, e, indipendentemente da chi erediterà il vasto impero mediatico di Sua Emittenza, impedirà, ancora una volta, l’approvazione delle riforme necessarie a fare dell’Italia un paese moderno (risparmio energetico, identità elettronica, coppie di fatto, banda larga, TV pubblica degna di questo nome e così via).

L’opposizione è completamente annichilita e frantumata, bloccata tra il desiderio di dire qualcosa di sinistra e quello di difendere i sempre più numerosi interessi di casta, partito e fazione. Gli esponenti dei partiti più radicali, come spesso accade, parlano tanto ma concludono poco, essendo pure riusciti a giocarsi la rappresentanza parlamentare nelle precedenti elezioni. L’unico discorsoche passerà alla Storia, più o meno come quello di Giacomo Matteotti, è pronunciato da un magistrato illetterato che in otto minuti riassume perfettamente gli ultimi quindici anni di politica italiana.

Grazie, Presidente - L'Italia di Silvio un breve fumetto dedicato al nostro grande statista e alla cricca che,direttamente o indirettamente, lo supportaL’Italia di Silvio un breve fumetto dedicato
al nostro grande statista e alla cricca che,
direttamente o indirettamente, lo supporta
(clicca l’immagine per ingrandire)

Paradossalmente, la parola Democrazia è continuamente tirata in ballo da tutti i politicanti, quasi credessero davvero di essere stati eletti dal popolo, di rappresentare gli italiani tutti, di difendere gli interessi della comunità (leggere “I viceré” di Federico De Roberto per toccare con mano quanto poco sia cambiato dall’Unità d’Italia a oggi).

Senza entrare nel caso specifico dell’attuale legge elettorale è probabile che, in una situazione in cui ciascun cittadino potesse esprimere liberamente il proprio voto, un buon numero degli attuali parlamentari sarebbero ricercati dalla polizia in quanto membri della criminalità organizzata. La compravendita di voti, lo scambio di favori, le intimidazioni, sono reati che si consumano non solo nelle stanze del potere ma anche e soprattutto tra la gente normale, altrimenti non si spiegherebbe l’attuale classe dirigente. Sistemi per limitare e tenere sotto controllo questi fenomeni ce ne sarebbero parecchi ma è ovvio che non fa comodo a nessuno: se Democrazia e Informazione esistessero davvero, il copyright durerebbe cinque anni, non avremmo soldati in Afghanistan, l’eutanasia sarebbe possibile, la Salerno-Reggio Calabria diventerebbe prioritaria rispetto a molte altre opere inutili e difficilmente il leader dell’opposizione sarebbe un’autorità sulla figura di Papa Gregorio I.

Nonostante il poco confortante panorama culturale e politico fin qui illustrato, mi sento di esprimere un sentito ringraziamento:

Grazie al Presidente dei Papponi, ai suoi servi, alle finte opposizioni, agli inciucisti, a chi non vota perché“tanto sono tutti uguali”, a chi non fa la fatica di informarsi, a chi non paga le tasse, a chi usa le tasse per i propri comodi, al direttore del TG1, ai professori baroni, ai ricercatori inutili, agli studenti svogliati, a chi non prende posizione, ai manifestanti violenti, ai poliziotti infiltrati, ai corrotti, ai corruttori, a chi crede nell’oroscopo, ai giornalisti che vendono la propria penna al migliore offerente, a chi non ragiona, a chi china la testa davanti ai soprusi, a chi si gira dall’altra parte, ai separatisti, ai finti patrioti, a chi sbraitando impedisce agli altri di parlare, agli imbonitori della gerarchia ecclesiastica, agli oppositori duri e puri, ai vecchi che pensano di capirci qualcosa, ai giovani che è tutto sempre troppo difficile, a chi mi fa vergognare di essere italiano…

Grazie! Senza di voi non troverei la forza di studiare e lavorare all’estero, dove spero di costruire il mio futuro, condividendo con gli altri il rispetto delle leggi, dell’onestà, dei meriti e di tutti quei valori che sembrano non trovare più posto nella vostra squallida Italia. La nostalgia di casa quasi scompare nel vedere come riuscite, giorno dopo giorno, a far sprofondare nella vergogna un intero paese, il mio paese, dove sono cresciuto e ho gli affetti più cari, dove nel bene o nel male ho ricevuto un’istruzione, dove si parla la mia lingua, dove hanno vissuto grandi pensatori e artisti come Galileo, Michelangelo, Leonardo e Cavour. Grazie, perché mi date la forza di lottare per non essere costretto a tornare e mi aiutate a persuadere i miei coetanei a fare lo stesso. Mi date la speranza di riuscire a costruire con i miei colleghi e amici internazionali un’Europa e un Mondo migliore dove non ci sarà posto per quelli come voi. Semplice chimera? Certo, altrimenti a che servirebbe essere giovani?

Voi che dite, non serve? Lo so, bella scoperta, perché battersi solo se la vittoria è certa? Più bello quando inutile, tra scocchi di scintille. Chi sono tutti quelli? Ma siete mille e mille! Ah, sì, vi riconosco, nemici miei in consesso, menzogna, codardia, doppiezza, compromesso, lo so che alla fin fine voi mi darete il matto, che importa, io mi batto, io mi batto, io mi batto!

E. Rostand, Cyrano de Bergerac

P.S. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dando vita a questo scritto, è stato il video del disonorevole ministro (sic!) La Rissa, secondo della dinastia, che vigliaccamente impedisce a uno studente di esprimere la propria opinione. Aldilà dell’inutilità di simili talk-show lo spettacolo è davvero umiliante per l’intero genere umano.

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