La Vergogna

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Cos’è la Vergogna? Secondo il vocabolario è quella “perturbazione penosa e umiliante che prova l’animo consapevole di commettere alcuna cosa da riportarne disonore o avvilimento, o biasimo, o beffe” (fonte, Etimo.it). In una stucchevole intervista rilasciata al Giornalista (la g maiuscola è d’obbligo per distinguerlo da Sallusti e Ferrara) della BBC Jeremy Paxman, il ministro degli esteri italiano sembra essere del tutto immune a questo sentimento.

Il video dimostra quanto il ministro sia inadeguato a ricoprire una così importante carica: come uno scolaretto alle prese con una tabellina difficile, il nostro prende tempo, nicchia, sorride e infine si lancia in funamboliche proposte le cui palesi debolezze vengono immediatamente messe in luce dal bravo intervistatore. Il tragicomico botta e risposta offre anche un imperdibile climax finale: il ministro, impossibilitato a rispondere alle sempre più incalzanti domande, si avventura in evasive risposte che poco hanno a che fare con quanto chiesto:

“E’ d’aiuto al suo paese, in ambito internazionale, avere un Primo Ministro che è visto come un personaggio da avanspettacolo?”
“Gli italiani hanno espresso molte volte un giudizio sul mio primo ministro. Ha vinto. Gli italiani sono in grado di scegliere da soli.”
“Ma lei conosce la sua reputazione, con la storia delle feste e tutto, in che modo questo rende la sua vita di ministro più facile?”
“Forse le persone che non lo conoscono dal vero e in maniera completa. Forse.”
“Ma lei è mai stato ad una di queste feste?”
“Beh, il mio primo ministro è in grado di spiegarsi da solo ma la gente che non lo conosce…”
“Scusi, vuole un bicchier d’acqua?”
“Le sette meno un quarto.”

Abituati ai giornalisti ammaestrati stile Scodinzolini i nostri politici soccombono davanti alle più semplici e prevedibili domande, senza fare neanche la fatica di preparsi una qualsivoglia surreale risposta. Che so, “Sì, è un personaggio da avanspettacolo ma è molto popolare nel nostro paese e pensiamo che con la sua innata simpatia e cordiale bonarietà possa rendere più distesi i rapporti con gli altri paesi”. In un altro video della BBC, il ministro/picchiatore LaRissa si inalbera addirittura, accusando di insanità mentale l’intervistatore che ha osato fare una domanda in merito ad alcune dichiarazioni di Di Pietro.

Queste e molte altre testimonianze sono l’ennesima conferma della bolla mediatica, che ormai ha raggiunto le dimensioni di una realtà parallela, in cui l’Italia vive. Verrà un giorno in cui questa nebbia televisiva che ammanta, banalizza e distorce ogni aspetto della vita pubblica, si diraderà. In quel momento il tempo per risolvere i problemi sorti negli ultimi decenni e affrontare le sfide che la modernità continuamente ci pone sarà maledettamente poco. Non è ignorando gli iceberg che il comandante del Titanic eviterà il naufragio.

Vergogna, volendo coniare una nuova definizione, è quel sentimento che si prova ad essere governati da personaggi indegni, infimi e intellettualmente inadeguati a rappresentare gli interessi di una nazione come l’Italia. Si dirà: “Gli eletti sono espressione della maggioranza, l’italiano medio è esattamente come loro, quindi perchè aspettarsi qualcosa di diverso?”. D’accordo, allora perchè farci rappresentare dalla mediocrità in ambito politico e dall’eccellenza in ambito sportivo? Alle prossime Olimpiadi mandiamo una squadra di cinquantenni, alti un metro e settanta, con un peso che si aggira sugli ottanta chili. Non vinceremo neanche una medaglia ma vuoi mettere il gusto di correre più veloce degli atleti che ci rappresentano nel mondo?

Per contestualizzare questo scritto, originato dalla votazione sul conflitto di attribuzione, concludo citando un estratto di un post di Vittorio Zucconi:

Dunque la Camera dei Deputati della Repubblica Italiana ha deciso, con una patetica maggioranza “prodiana” di tre voti (314 sui 311 necessari) che il Presidente del Consiglio agì nella propria funzione di Capo del Governo, perchè convinto che la signorina Karima al Marough fosse davvero la nipote di Hosni Mubarak. Come vorrei essere lo storico che fra 50 anni racconterà come si era ridotta la democrazia italiana nel 2011 e dovrà spiegare quale forma di patologia morale e civile avesse travolto una nazione che permette a chi la governa di trattarla come un popolo di idioti.

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