Guccini (1983)

Gulliver

Francesco Guccini

Gulliver da Guccini, Francesco Guccini
Gulliver
Testo
Nelle lunghe ore d'inattività e di ieri che solo certa età può regalare,
Lemuele Gulliver tornava coi pensieri ai tempi in cui correva per il mare,
e sorridendo come sa sorridere soltanto chi non ha più paura del domani,
parlava coi nipoti, che ascoltavano l'incanto di spiagge e odori, di giganti e nani,
scienziati ed equipaggi, e di cavalli saggi riempiendo il cielo inglese di miraggi.

Ma se i desideri sono solo nostalgia o malinconia d'innumeri altre vite,
nei vecchi amici che incontrava per la via, in quelle loro anime smarrite,
sentiva la balbuzie intellettuale e l'afasia di chi gli domandava per capire.
Ma confondendo i viaggi con la loro parodia, i sogni con l'azione del partire,
di tutte le sue vite vagabondate al sole restavan vuoti gusci di parole.

Poi dopo, ripensando a quell'incedere incalzante dei viaggi persi nella sua memoria
intuiva con la mente disattenta del gigante il senso grossolano della storia
e nelle precisioni antiche del progetto umano o nel mondo suo illusorio e limitato,
sentiva la crudele solitudine del nano nell'universo quasi esagerato;
due facce di medaglia che gli urlavano in mente: "Da tempo e mare non s'impara niente."
Gulliver
note e significato

"Gulliver" è stata scritta in collaborazione con Giampiero Alloisio ed è ispirata a "I viaggi di Gulliver" dello scrittore irlandese Jonathan Swift (1667 - 1745)

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