Guccini (1983)

Shomèr ma Mi-llailah?

Francesco Guccini

Shomèr ma Mi-llailah? da Guccini, Francesco Guccini
Shomèr ma Mi-llailah?
Testo
La notte è quieta senza rumore,
c'è solo il suono che fa il silenzio
e l'aria calda porta il sapore
di stelle e assenzio.

Le dita sfiorano le pietre calme,
calde di un sole memoria o mito,
il buio ha preso con sé le palme,
sembra che il giorno non sia esistito.
lo, la vedetta, l'illuminato,
guardiano eterno di non so cosa,
cerco innocente o perché ho peccato
la luna ombrosa.

E aspetto immobile che si spanda
l'onda di tuono che seguirà
al lampo secco di una domanda,
la voce d'uomo che chiederà:

Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?

Sono da secoli, o da un momento
fermo in un vuoto in cui tutto tace,
non so più dire da quanto sento
angoscia o pace.

Coi sensi tesi fuori dal tempo,
fuori dal mondo sto ad aspettare
che in un sussurro di voci o vento
qualcuno venga per domandare.
E li avverto, radi come le dita,
ma sento voci, sento un brusio
e sento d'essere l'infinita eco di Dio.

E dopo, innumeri come sabbia,
ansiosa e anonima oscurità
ma voce sola di fede o rabbia,
notturno grido che chiederà:

Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?

"La notte, udite, sta per finire,
ma il giorno ancora non è arrivato,
sembra che il tempo nel suo fluire
resti inchiodato.
Ma io veglio sempre, perciò insistete,
voi lo potete: ridomandate!
Tornate ancora se lo volete,
non vi stancate!"


Cadranno i secoli, gli dei e le dee,
cadranno torri, cadranno regni
e resteranno di uomini e idee, polvere e segni.

Ma ora capisco il mio non capire,
che una risposta non ci sarà,
che la risposta sull'avvenire
è in una voce che chiederà:

Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah?
Shomèr ma mi-lell?
Shomèr ma mi-llailah, ma mi-lell?
Shomèr ma Mi-llailah?
note e significato

Shomèr ma mi-llailah? si ispira a un passaggio del profeta Isaia, nel quale viene espressa concisamente l'attesa della fine del dolore e del Male, condizione tipicamente umana, e l'arrivo del nuovo giorno. Il titolo significa letteralmente Quanto resta della notte? e i versetti in questione sono Isaia 21, 11-12:

"Mi gridano da Seir:
Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?
La sentinella risponde:
Viene il mattino, e poi anche la notte
se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite!"

11 risposte a “Shomèr ma Mi-llailah?”

  1. Al Maestro, Francesco Guccini
    51020 PÀVANA DI SAMBUCA PISTOIESE PT
    Omaggio a Francesco

    Generazione un po’ speciale
    Non conoscemmo dittature
    Nati dopo il gran conflitto
    Per la Giustizia ed il Diritto
    Ricevemmo battiture

    Nel sessantotto i miei vent’anni
    Lievitavan dentro lo stampo
    Insufficiente a contenere
    La mia voglia di sapere
    E il mio voler entrare in campo

    Siam cresciti con Guccini
    Il gran poeta solitario
    Che cavalcava la protesta
    Di un volgo che contesta
    Di un volgo e il suo calvario

    La sua musica di fondo
    E il suo canto disperato
    Fu scintilla di una fiamma
    Per il nostro melodramma
    Che fin qui ci ha accompagnato

    Egli traeva ispirazione
    Dal suo mondo acculturato
    Dagli antichi ambienti agresti
    E ancor dai Sacri testi
    E da un mondo degradato

    Gran poeta e sognatore
    Si, un vero cantastorie
    Che si mischiano ad utopie
    Di miserie e fantasie
    Di miserie e vane glorie

    Era lui il vero cantore
    L’istruttor di chi non sa
    Pronto a suscitar stupore,
    Nella gioia e nel dolore
    Contro quello che non va

    Con parole controcorrente
    Incitando le emozioni
    Su ideali molto importanti
    Di giovani sognanti
    Che non hanno soluzioni

    Coi reggiseni han pure bruciato
    Veri valori e princìpi sani
    Non è aumentato il patrimonio
    Non c’è unità nel matrimonio
    Né al Governo giusti sovrani

    Molti giovani sono cresciuti
    Con speranze e miti morti
    Inneggiati e sbandierati,
    Ma di fatto maltrattati
    Ma di fatto mai risorti

    Inneggiando a Che Guevara
    E a quell’Eskimo sgualcito
    Alle sere in osteria
    Per far morir la nostalgia
    Ma moriva solo il mito

    Di quei bimbi ancor nel vento
    Le denunce di Cirano
    Le brutture in cui Dio è morto
    Poi sperar che sia risorto
    Poi sperar che non sia vano

    “Vedetta, quanto resta alla notte?”
    “Ma il giorno poi verrà?”
    Qui c’è l’abuso sui minori
    Qui le donne si fan fuori
    E cos’è giustizia non si sa

    Siamo come Don Chisciotte
    Combattenti un po’ cretini
    Contro politici senza talento
    Contro ciò che nuove il vento
    Combattiam contro i mulini

    Ora in noi c’è quel ricordo
    Di quei giorni appassionati
    Di quei miti di giustizia
    Che han forgiato l’amicizia
    Ma che non si son realizzati

    E quel tempo se né andato
    Non ritorna e se ne va
    Proprio come abbian cantato,
    Verso un sistema ora accettato,
    Verso una meta che non sa.

    Or col peso dei miei anni,
    Se dal cielo o dalla terra,
    Quel luogo ancora aspetto
    Dove tutto sarà retto
    Dove non ci sarà più guerra

    Vitaliano 1946

    Con un sincero augurio allo Scrittore “Guccio da Pàvana”, ma con grande nostalgia per il Cantautore delle nostre miserie e delle nostre speranze.

    1. hai esattamente interpretato sia il mio pensiero che le mie esperienze. io sono del 49 e ricordo di quell’epoca faNtastica Bologna splendente di sole in primavera, gli autobus gratis per gli studenti, gli stroscianott, le osterie.e musica bella, piero Ciampi, Guccini il Grande con via paolo fabbri. i grandi innamoramenti per il Che e il Sudamerica con Gabo Marquez, e il Maestro e MargheritA. quanti ricordi belli o forse ci siamo scordati i brutti. per me a Bologna sarà sempre maggio e i bei ragazzi in maglietta e il mio borsellino eternamente semivuoto.

      1. Che bel ricordo!
        Credo che Guccini non passerà mai. Perché parla di stati d’animo comuni ad ogni essere umano, in ogni epoca. Parla di noi e delle nostre meschine velleità e dei nostri grandi slanci. Ogni ascolto mi riempie e mi sento ricca. Mi sento fortunata.

    2. Ciao Vitaliano,sono nato nel’68, quando tu eri presente,con il corpo e con la mente, io non vissi proprio niente, la mia vita un deficiente, ma la tua testimonianza e di quella di Guccini, sono morbidi cuscini, ma non comodi a sognare.
      I giganti sono tanti, Piero Ciampi ed il Maestrone , Enzo, Gaber ed il De André, dal magone l’emozione….
      Oggi nulla è rimutato, solo angoscia , rabbia e cuore, faccio in modo che non scoppi, attenuando il mio rancore.
      Ma io vengo di li a poco , poco o nulla ho vissuto, e mi sento un po’ cornuto, anche se fui io a tradire….

    3. Grazie Vitalino per le tue rime. Mi ritornano qugli anni. Anche io come te anche se ho qualche anno in meno (’58), sono cresciuto a Pane e Francesco “il Maestrone di Pavana” Ciao

  2. Che nostalgia, quanta tristezza, noi ci credevamo, avevamo sogni e ideali…ma ora i giovani hanno sogni e in quale ideale credono?

    1. Si,alcuni ora hanno ancora sogni e credono in valori ancora forti, seppur deboli.
      credo che la differenza stia lì,una volta eravate in molti a cantare il maestro intorno a un fuoco con una chitarra.
      Ora siamo rimasti molto pochi, purtroppo,
      ma mi creda che quei pochi ci credono con la stessa intensità..
      Anzi, forse con maggior forza…
      sempre con un maglione sformato su un paio di jeans….

  3. a 14 anni (estate 1976) sentivo di un mostro in pianura e 2 che si reincontravano x le scale ……….nn conoscevo….ma pensavo: dev’essere 1 con la barba……..preso !! Entrato nel mio sangue ……colonna sonora della mia esistenza GRANDE MAESTRO…….GRANDE PER SEMPRE………auguri per gli 80……….ed altri 100 cosi.. con buona pace di meloni porri e brunette………

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