L’Isola non Trovata (1970)

Il Frate

Francesco Guccini

Il Frate da L’Isola non Trovata, Francesco Guccini
Il Frate
Testo
Lo chiamavano "il frate", il nome di tutta una vita,
segno di una fede perduta, di una vocazione finita.
Lo vedevi arrivare vestito di stracci e stranezza,
mentre la malizia dei bimbi rideva della sua saggezza.
Dopo un bicchiere di vino, con frasi un po' ironiche e amare,
parlava in tedesco e in latino, parlava di Dio e Schopenhauer.
E parlava, parlava, con me che lo stavo a sentire
mentre la sera d'estate non voleva morire.

Viveva di tutto e di niente: di vino che muove i ricordi,
di carità della gente, di dèi e filosofi sordi.
Chiacchiere d'un ubriaco, con salti di tempo e di spazio,
storie di sbornie e di amori che non capivano Orazio.
E quelle sere d'estate sapevan di vino e di scienza,
con me che lo stavo a sentire con colta benevolenza.

Ma non ho ancora capito, mentre lo stavo a ascoltare,
chi fosse a prendere in giro, chi dei due fosse a imparare.
Ma non ho ancora capito, fra risa per donne e per Dio,
se fosse lui il disperato o il disperato son io.
Ma non ho ancora capito, con la mia cultura fasulla,
chi avesse capito la vita, chi non capisse ancor nulla.
Il Frate
note e significato

La figlia di Guccini, Teresa, ricorda la figura del Frate in un'intervista al Fatto Quotidiano:

"E poi quel frate. Quell'uomo sempre sorridente che doveva stare in chiesa, mica lì con quella strana tunica a quelle serate. Che strano. Chissà cosa ci faceva un frate in osteria fino a tarda notte; mi chiedevo: "Babbo che ci fa un prete in osteria?" "Ci lavora", mi rispondeva mio padre tranquillo. Ma non ero mai del tutto convinta."

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