Prendere e Lasciare (1996)

L’Agnello di Dio

Francesco De Gregori

L’Agnello di Dio da Prendere e Lasciare, Francesco De Gregori
L’Agnello di Dio
Testo
Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo
disse la ragazza slava, venuta allo sprofondo,
disse la ragazza africana sul raccordo anulare,
ecco l'agnello di Dio che viene a pascolare,
e scende dall'automobile per contrattare.

Ecco l'agnello di Dio all'uscita della scuola,
ha gli occhi come due monete, il sorriso come una tagliola,
ti dice che cosa ti costa, ti dice che cosa ti piace,
prima ancora della tua risposta ti da un segno di pace,
e intanto due poliziotti fanno finta di non vedere.

Oh, aiutami a fare come si può, prenditi tutto quello che ho,
insegnami le cose che ancora non so, non so,
dimmi quante maschere avrai, quante maschere avrò.

Ecco l'agnello di Dio vestito da soldato,
con le gambe fracassate col naso insanguinato,
si nasconde dentro la terra, tra le mani ha la testa di un uomo,
ecco l'agnello di Dio venuto a chiedere perdono,
si ferma ad annusare il vento, e nel vento sente odore di
piombo.

Percosso e benedetto ai piedi di una montagna,
chiuso dentro una prigione, braccato per la campagna,
nascosto dentro ad un treno, legato sopra un altare,
ecco l'agnello di Dio che nessuno lo può salvare.
Perduto nel deserto che nessuno lo può trovare,
ecco l'agnello dì Dio
senza un posto dove stare,
ecco l'agnello di Dio
senza un posto dove andare.
ecco l'agnello di Dio senza un posto dove stare,

Oh, aiutami a stare dove si può, e prenditi tutto quello che ho,
insegnami le cose che ancora non so, non so, e dimmi quante
maschere avrai,
regalami i trucchi che fai,
insegnami ad andare, dovunque sarai sarò,
e dimmi quante maschere avrò, se mi riconoscerai,
dovunque saro sarai.
L’Agnello di Dio
note e significato

"L'Agnello di Dio" fu al centro di diverse polemiche, cominciate da un articolo dell'Osservatore Romano che criticava l'uso del concetto di Dio nella poetica di molti cantautori (tra i quali Venditti, De Andrè e de Gregori) arrivando a domandarsi se un ateo possa usare il nome di Dio senza passare per blasfemo. A questo, il 21 Novembre 1996, seguì un incontro televisivo e una rappacificazione tra il Cardinale Ersilio Tonini (1914-2013) e De Gregori. A proposito della sua canzone il cantautore romano dirà:

"Gesù patì non in compagnia di sant'uomini, ma di due ladroni che portò con sé in Paradiso. Al posto dei ladroni in questa canzone ci sono puttane, spacciatori, il soldato che decapita il nemico... Non è certamente una canzone pacificatoria. Ma dov'è lo scandalo?".

"[L'Agnello di Dio] è una delle canzoni più chiare e comprensibili dell'album. E anche se è scritta da un non credente, è piena di fede."

Una risposta a “L’Agnello di Dio”

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