New Skin for the Old Ceremony (1974)
Who by Fire
Leonard Cohen
Testo
who in the sunshine, who in the night time,
who by high ordeal, who by common trial,
who in your merry merry month of may,
who by very slow decay,
and who, shall I say, is calling?
And who in her lonely slip, who by barbiturate,
who in these realms of love, who by something blunt,
and who by avalanche, who by powder,
who for his greed, who for his hunger,
and who, shall I say, is calling?
And who by brave assent, who by accident,
who in solitude, who in this mirror,
who by his lady's command, who by his own hand,
who in mortal chains, who in power,
and who, shall I say, is calling?
Traduzione
chi sotto il sole splendente, chi di notte,
chi per giudizio divino, chi per sentenza popolare,
chi nel dolce mese di maggio,
chi di una lenta vecchiaia,
e chi, devo dire, sta chiamando?
Chi nella sua discesa solitaria, chi di barbiturici,
chi nel regno dell'amore, chi da qualcosa di appuntito,
chi da una valanga, chi dalla polvere,
chi di avarizia, chi di fame,
e chi, devo dire, sta chiamando?
E chi per coraggioso accordo, chi per un incidente,
chi in solitudine, chi in questo specchio,
chi per ordine della propria donna, chi di propria mano,
chi di catene mortali, chi al potere,
e chi, devo dire, sta chiamando?
note e significato
Il testo di Who by Fire è parzialmente ispirato dal secondo paragrafo del "Unetanneh Tokef", un poema liturgico ebraico cantato in occasione del Rosh Hashanah (il Capodanno ebraico) e dello Yom Kippur (il giorno dell'espiazione dei peccati). Il testo originale recita:
בְּראֹשׁ הַשָּׁנָה יִכָּתֵבוּן וּבְיוֹם צוֹם כִּפּוּר יֵחָתֵמוּן כַּמָּה יַעַבְרוּן וְכַמָּה יִבָּרֵאוּן מִי יִחְיֶה וּמִי יָמוּת. מִי בְקִצּוֹ וּמִי לא בְקִצּוֹ מִי בַמַּיִם. וּמִי בָאֵשׁ מִי בַחֶרֶב. וּמִי בַחַיָּה מִי בָרָעָב. וּמִי בַצָּמָא מִי בָרַעַשׁ. וּמִי בַמַּגֵּפָה מִי בַחֲנִיקָה וּמִי בַסְּקִילָה מִי יָנוּחַ וּמִי יָנוּעַ מִי יִשָּׁקֵט וּמִי יִטָּרֵף מִי יִשָּׁלֵו. וּמִי יִתְיַסָּר מִי יֵעָנִי. וּמִי יֵעָשֵׁר מִי יִשָּׁפֵל. וּמִי יָרוּם וּתְשׁוּבָה וּתְפִלָּה וּצְדָקָה מַעֲבִירִין אֶת רעַ הַגְּזֵרָה
E può essere così tradotto:
Nel giorno del Rosh Hashanah [il verdetto del destino di tutte le tue creature] verrà inciso e nel giorno dello Yom Kippur sarà sigillato - quanti passeranno dalla terra e quanti saranno creati; chi vivrà e chi perirà; chi morirà al momento predeterminato e chi prima che quel momento arrivi; chi a causa dell'acqua, chi a causa del fuoco, chi a causa della spada, chi a causa di una bestia, chi di stenti, chi di sete, chi di rivolte, chi di peste, chi di strangolamento, chi di lapidazione. Chi riposerà e chi sarà costretto a vagare, chi vivrà in armonia e chi irrequieto, chi godrà della pace e chi soffrirà, chi sarà reso poverò e chi verrà arricchito, chi sarà umiliato e chi sarà esaltato. Ma Pentimento, Preghiera e Carità allontanano il severo Decreto!
Meraviglioso inno ebraico. Grande interpretazione di Leonard. Il tutto ci riconcilia con la Morte che va a braccetto con sua sorella Vita, che, si sà, non potrebbero esistere l’una senza l’altra…
profonda attesa della morte
Il tema non è tanto la morte, direi, ma Chi, attraverso la materialità e la varietà del suo accadere (della morte) ci chiama a sè?
Io tradurrei lonely slip con caduta solitaria e non con sonno (sleep) solitario e greed con avidità piuttosto che avarizia. Ma valuta tu. Buon lavoro! Mi piace il tuo sito.
‘Slip’ vuol dire ‘sottoveste’. Non c’entra niente la caduta.
‘Who shall I say’ vuol dire ‘chi devo dire’.
Pienamente d’accordo con questo suggerimento