Mira Mare 19.4.89 (1989)

Bambini Venite Parvulos

Francesco De Gregori

Bambini Venite Parvulos da Mira Mare 19.4.89, Francesco De Gregori
Bambini Venite Parvulos
Testo
Nessun calcolo nessun senso, dentro a questa paralisi
Gli elementi a disposizione, non consentono analisi
E i professori dell'altro ieri, stanno affrettandosi a cambiare altare
Hanno indossato le nuove maschere e ricominciano a respirare

Bambini venite parvulos,
c'è un ancora da tirare,
issa dal nero del mare,
dal profondo del nero del mare
Che nessun calcolo ha nessun senso,
e poi nessuno sa più contare!

Legalizzare la mafia, sarà la regola del duemila,
sarà il carisma di Mastro Lindo a organizzare la fila
e non dovremo vedere niente, che non abbiamo veduto già
Qualsiasi tipo di fallimento, ha bisogno della sua claque

Bambini venite parvulos,
c'è un applauso da fare al bau bau
Si avvicina sorridendo,
l'arrotino col suo Know-how
Venuto a vendere perline,
e a regalare crack!

Sabbia sulle autostrade, ruggine sulle unghie,
limature di ferro negli occhi, terra sulle nostre lingue
Avrei voluto baciarti amore, ancora un poco prima di andare via,
prima di essere scaraventato in questo tipo di pornografia

Bambini venite parvulos,
vale un occhio il vostro cuore,
mille dollari i vostri occhi,
i vostri occhi, senza dolore
Bambini venite parvulos,
sangue sotto al sole!
Bambini Venite Parvulos
note e significato

Credo che sia una delle canzoni più chiare e dirette che io abbia mai scritto. Erano da un po' di anni che avevo nella testa questo rifacimento maccheronico della frase evangelica (a causa della quale, credo non mi daranno mai una laurea ad honorem in Lettere Classiche), poi ho scritto tutta la canzone quasi di getto durante una passeggiata in montagna, senza nemmeno avere una chitarra tra le mani. É una canzone sull'abbassamento progressivo dell'età media dei killers e delle vittime nel mondo di oggi, e sul fatto che tutti e due portano la stessa marca di scarpe. É una canzone d'amore per i giovani.

2 risposte a “Bambini Venite Parvulos”

  1. A me pure la canzone sembra ben più complessa e profonda di come venga rappresentata nell’intervista.
    La prima e la terza strofa oltretutto sembrano parlare di altro.
    Personalmente vedo riferimenti alla manipolazione dell’informazione, alla gente che cambia bandiera a seconda delle convenienze, alle leggi sulla giustizia sempre più pro-delinquenti, all’apparenza che diventerà sempre più importante e che guiderà sempre più le nostre scelte.

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